Pero, senza valutazione d’impatto ambientale il termovalorizzatore è a rischio sanzioni

Il governo ammette la mancanza di controlli adeguati e annuncia che incaricherà Ispra per svolgere una valutazione sullo stato ambientale per l'impianto Silla 2

Tra i territori di Pero e di Milano, l’inceneritore Silla 2 suscita preoccupazioni

Tra i territori di Pero e di Milano, l’inceneritore Silla 2 suscita preoccupazioni

Pero (Milano), 18 luglio 2017 - Il governo ammette la mancanza di controlli adeguati e annuncia che incaricherà Ispra per svolgere una valutazione sullo stato ambientale nel contesto territoriale di Silla 2, tra Pero e Milano. E’ la risposta data in commissione Ambiente a Roma al deputato del Movimento 5 Stelle, Massimo De Rosa. Nei giorni scorsi il grillino ha presentato un question time per sapere come mai il termovalorizzatore Silla 2, in tutti questi anni, non fosse mai stato sottoposto a Valutazione d’Impatto ambientale.

«Mi sembra una situazione assurda che mette a rischio la salute dei cittadini, l’ambiente circostante e ci espone a possibili multe dell’Unione Europea, multe che alla fine paghiamo sempre noi - dichiara l’onorevole grillino - insieme agli attivisti comunali, regionali ed europei abbiamo iniziato una battaglia di trasparenza e legalità per la tutela della salute dei cittadini sottoposti alle emissioni dell’inceneritore Silla 2 a Milano e nei comuni limitrofi».

Insomma per l’onorevole De Rosa c’è il rischio che si ripeta quando accaduto per l’impianto rifiuti di Brescia dove la mancanza di Valutazione d’Impatto Ambientale ha portato alla messa in mora e condanna per l’Italia da parte della Corte di giustizia della Unione europea, con sentenza del 9 luglio 2007. «Le autorizzazioni a questo tipo di impianti, date in emergenza, non tutelano i cittadini - spiega De Rosa - ma nel caso di Silla 2 qui siamo di fronte a qualcosa di più. Si persevera nel non volere sottoporre a una valutazione di impatto ambientale una struttura che, è ormai provato, causa diversi problemi in materia di salute alle popolazioni limitrofe e provoca inquinamento non solo dell’aria ma anche dei terreni e delle falde circostanti. Come se non bastasse la mancanza di tutela dei cittadini, rischiamo persino di cadere nella solita trappola delle infrazioni europee che ci richiamano all’ordine su norme basilari puntualmente disattese dall’Italia».

In questi anni infatti, a fronte dell’aumento delle tonnellate di rifiuti giornalieri smaltiti, del rinnovo delle autorizzazioni e anche di una richiesta di Amsa ad aumentare la potenza di Silla 2, non è mai stata fatta nessuna Valutazione ambientale dell’impianto. «Le norme vigenti dicono che per impianti di incenerimento rifiuti con non pericolosi con capacità superiore alle 100 tonnellate al giorno la Valutazione va fatta. Per Silla l’autorizzazione parla di 1450 tonnellate giornaliere. Credo che con l’interrogazione abbiamo fatto un passo in avanti - conclude l’onorevole - il Ministero ha ammesso carenza nei controlli e si è impegnato ad intervenire. Vogliamo evitare sanzioni ma soprattutto è nostro dovere tutelare la salute di chi vive accanto all’impianto e il territorio che lo circonda».