"L’ospedale di Passirana non chiude". Ma i pazienti ancora non ci credono

Confronto partecipato a Rho sul futuro del noscomio. Annunciata l'apertura di nuovi servizi e l'Asst cerca di rassicurare gli utenti

La riorganizzazione degli ospedali  ha acceso il dibattito

La riorganizzazione degli ospedali ha acceso il dibattito

Rho (Milano), 25 febbraio 2017 - "Non intendiamo chiudere l’ospedale di Passirana, al contrario vogliamo implementare la sua funzione riabilitativa per rispondere meglio alle necessità crescenti dei pazienti non acuti del territorio". Così Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense, nel corso dell’assemblea pubblica organizzata dalla Lista Civica Rho e da alcune associazioni per fare chiarezza sul futuro dell’ospedale di Passirana. A sollevare le preoccupazioni di cittadini e pazienti è stata nelle scorse settimane la chiusura dell’Unità Spinale, uno dei fiori all’occhiello del nosocomio rhodense. "I posti letto ordinari dell’ospedale sono 146, non abbiamo tolto neanche un posto letto e nel Piano Organizzativo Aziendale che abbiamo presentato in Regione non sono previsti tagli - continua la Ramponi - ci saranno degli accorpamenti, l’apertura di nuovi servizi, ma Passirana continuerà a occuparsi non della fase acuta ma di quella cronica che dura molto più a lungo e che richiede interventi socio-sanitari complessi".

Tra le novità annunciate dalla manager sanitaria, dal 1° marzo ci sarà il trasferimento di 25 posti letto di degenza medica a indirizzo geriatrico dall’ospedale di Garbagnate a quello di Passirana, entro il mese di giugno l’avvio dell’attività ecografica per addome e mammella, entro aprile l’apertura dell’attività di radiologia scheletrica e una volta concluso l’iter autorizzativo da parte di Regione Lombardia, l’attivazione di 14 posti letto di riabilitativa estensiva, dove verranno spostati i pazienti dell’Unità Spinale. A determinare la riorganizzazione è stato il cambiamento della domanda riabilitativa e la crescita del Centro spinale di eccellenza dell’ospedale di Niguarda che accoglie prevalentemente le mielolesioni post-traumatiche giovanili di Milano e provincia, ma anche di tutta la Lombardia.

Le tabelle sulle prestazioni sanitarie fornite nel 2016 dall’ospedale di Passirana, i lavori in corso e i progetti per il futuro non sono bastati ai pazienti mielolesi e ai cittadini. "Piano, piano ci avete tolto tutto, abbiate il coraggio di dire come stanno le cose", lo sfogo di una paziente. "I servizi vanno lasciati sul territorio - protesta un altro - se andiamo all’ospedale di Rho non sanno nemmeno come gestire un paziente con lesione midollare". Il direttore generale ha chiesto tempo e fiducia: "Se vi verranno negate prestazioni sanitarie vi chiedo di venire direttamente da me", ha concluso rivolgendosi ai pazienti seduti in prima fila.