Rho, profughi ospitati nelle case dei cittadini? Scatta l’appello per l’"Airbnb" solidale

Spuntano i manifesti della rete di accoglienza "Refugees Welcome"

I cartelli sono stati affissi in diversi punti di Rho

I cartelli sono stati affissi in diversi punti di Rho

Rho (Milano), 23 agosto 2016 - I profughi tenuti fuori dall’ex campo base di Expo potrebbero trovare ospitalità nelle case dei rhodensi. È quanto propone un piccolo manifesto apparso in città. Nella piazza del Municipio, sotto le finestre del sindaco Pietro Romano, qualcuno ha attaccato dei fogli di colore arancione: "Refugees Welcome" il messaggio stampato sopra. "Nutrire il pianeta, accogliere i profughi. Rho città aperta e solidale" si legge sul manifesto. Una provocazione? La scritta dovrebbe, invece, far riferimento alla rete "Benvenuti Rifugiati-Refugees Welcome Italia", una piattaforma online (www.refugees-welcome.it) di accoglienza domestica attiva dallo scorso dicembre in Italia, che permette ai cittadini di offrire un posto nelle loro abitazioni a un richiedente asilo o rifugiato.

Refugees Welcome nasce nel 2014 dall’idea di una coppia berlinese, che da tempo ospitava un 39enne maliano. In pochi giorni il loro portale viene subissato di richieste, con più di 700 cittadini tedeschi pronti a mettere a disposizione una stanza per accogliere i rifugiati. Oggi la rete italiana del progetto conta più di 600 volontari ed è attiva nei territori di Roma, Milano, Torino e Bologna. A fine luglio in città, nel momento più caldo della polemica sull’osteggiata ipotesi di accoglienza dei 500 profughi nell’ex campo base di Rho, la voce fuori dal coro arriva dal centro sociale Sos Fornace. "Pur condividendo l’idea di un’accoglienza diffusa sul territorio per agevolare i processi di integrazione, se consideriamo che a Milano il numero di richiedenti asilo è aumentato esponenzialmente, l’utilizzo del campo base di Expo potrebbe essere una soluzione temporanea in attesa che la Città Metropolitana pianifichi un’efficace accoglienza diffusa - scrivevano gli attivisti -. Per questo, anche a Rho, diciamo “Refugees welcome”: non faremo mancare nei prossimi mesi iniziative di accoglienza autorganizzata, garantendo tutto il nostro sostegno materiale e politico ai profughi".

I manifesti arancioni sembrano essere il primo passo. La città non raccoglie, le reazioni arrivano, invece, da fuori porta. Il blog leghista Cronaca Ossona parla di manifesti abusivi, del mancato pagamento delle tasse di affissione, di "intermediazione immobiliare abusiva". "In questi giorni i tabelloni elettorali dimenticati lungo le vie di Rho, reduci dalle ultime elezioni amministrate, si sono di nuovo riempiti. Non di manifesti elettorali, però. Qualcuno vi ha appeso dei manifesti pro clandestini". I tabelloni elettorali resteranno montati in attesa dei referendum. Un risparmio di circa 20.000 euro per le casse comunali rhodensi.