Rho: recisa la giugulare, Antonietta Migliorati è morta dissanguata

L’autopsia conferma: ha tentato di difendersi

La casa della vittima

La casa della vittima

Rho (Milano), 23 agosto 2017 - Lo guardava negli occhi mentre la feriva al collo e alla gola. Colpi violenti, inferti soprattutto con la punta di un coltello (che non è ancora stato trovato) ma anche tagli trasversali, il più profondo dei quali le ha reciso la giugulare. É morta dissanguata nel bagno della sua casa Antonietta Migliorati, la 73enne uccisa giovedì scorso nel suo appartamento di via Belvedere a Rho. Ma c’è di più. L’autopsia, eseguita ieri mattina, ha stabilito che la donna quasi certamente è deceduta nel primo pomeriggio, tra le 15 e le 17. Sul volto e sul corpo, poi, il medico legale ha notato dei lividi e un’occhio dell’anziana è tumefatto. Segno che ha cercato di difendersi da quei fendenti e ha lottato con chi la stava aggredendo, e che probabilmente conosceva bene, prima di crollare a terra.

Tutti elementi che, insieme al materiale genetico prelevato dal Ris due giorni fa nell’appartamento del delitto, stanno portando il pm di Milano Antonio Cristillo e i carabinieri del Nucleo Operativo di Monza verso la soluzione del “giallo”. Le indagini, vista la dinamica dell’omicidio e la scena del crimine, da giorni ormai si stanno concentrando sulla cerchia di amici e conoscenti della pensionata. I vicini e i familiari la descrivono come una persona molto socievole che, tra le altre cose, frequentava anche un gruppo di coetanei con cui faceva passeggiate e aveva l’hobby della cartomanzia. Dalla casa, in perfetto ordine, non manca nulla. Su porte e finestre non ci sono segni di effrazione. Antonietta, però, di solito lasciava la porta d’ingresso socchiusa e chi l’ha aggredita forse lo sapeva e ne ha approfittato. O forse la donna lo ha fatto entrare e poi si è allontanata un attimo per andare in bagno. N

essuno dei vicini, però, ha sentito nulla. L’unico rumore di quei momenti resta il tonfo sentito dall’inquilina del piano di sopra. La vicina era tornata a casa per portare a spasso il suo cane ed erano circa le 14.30 quando, scendendo le scale, aveva sentito un suono sordo provenire dall’appartamento di Antonietta, che aveva attratto la sua attenzione, ma solo per un istante. Anche il molosso si era messo in allerta, ma poi aveva ripreso la sua strada senza preoccuparsi della cosa. Delle grida hanno però scosso il quartiere quel giovedì, quelle di Stefania, la figlia di Antonietta:"Aiutatemi, me l’hanno ammazzata". Non riusciva a rintracciare la madre al telefono dalle 18, intorno alle 21 aveva deciso di passare a controllare. Quando è arrivata all’appartamento di via Belvedere ha trovato la porta socchiusa, l’abitazione in ordine e Antonietta riversa in bagno in una pozza di sangue.