Rho, l’omicidio di Antonietta è un rebus: si scava nella vita della nonna "solare"

Indagini condotte con riserbo. I familiari: "Rispettate il nostro dolore"

L’abitazione della 73enne

L’abitazione della 73enne

Rho, 21 agosto 2017 - Invoca "il silenzio" la famiglia di Antonietta Migliorati, la pensionata di 73 anni trovata morta con la gola tagliata giovedì sera, nel bagno della sua casa di via Belvedere a Rho. "Chiediamo rispetto per il nostro dolore": a parlare a nome dei parenti è la compagna di Marco Ripoldi, il figlio di Antonietta che aveva anche una figlia, Stefania. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm di Milano Antonio Cristillo, proseguono coperte dal massimo riserbo. Il giallo sull’uccisione dell’anziana è ancora irrisolto e fra i cittadini c’è preoccupazione per un gesto così efferato che ancora non trova risposte.

"Quello che è accaduto è sicuramente un fatto gravissimo – commenta il sindaco di Rho Pietro Romano –. È il primo cittadino stesso, il primo a sentirsi preoccupato e addolorato. Ma per capire il movente di un atto così efferato dobbiamo attendere il risultato delle indagini che stanno proseguendo in ogni direzione. Speriamo a breve in una svolta decisiva e che si possa arrivare presto ad assicurare il colpevole alla giustizia". Ancora ieri sera a Rho nei luoghi dove Antonietta era solita passare del tempo e dove era meglio conosciuta sono state sentite diverse persone. Spesso la si poteva incrociare anche dai tabaccai del centro dove amava giocare qualche numero al lotto. "Dammi tre numeri fortunati", chiedeva spesso agli amici che incrociava in piazza.

Dagli elementi emersi finora sembrerebbe che si possa escludere un furto o una tentata rapina sfociata in delitto. Sul corpo della donna sono state trovate diverse ferite al collo e alla gola provocate da un’arma da taglio che non è mai stata trovata. L’inchiesta, vista anche la dinamica dell’uccisione e la scena del crimine, si starebbe concentrando sui conoscenti dell’anziana, una persona piena di voglia di vivere, nonna sprint, con tre nipotini, che non amava star ferma. Frequentava abitualmente i centri anziani di Rho e di Lainate, le serate danzanti, due volte la settimana il gruppo di cammino, per tutti era "solare". Si dava da fare anche nella palazzina dove viveva e dove teneva puliti i tre piani di scale e "quei 100 euro di guadagno li scalava dall’affitto di 350 euro al mese", racconta una delle amiche, fra le ultime ad averla vista viva.