Omicidio Marilena Re, accertamenti dopo la confessione di Clericò

I Ris tornano a Garbagnate e Castellanza nelle case di Vito Clericò e Marilena Re

I carabinieri nell’orto di Garbagnate

I carabinieri nell’orto di Garbagnate

Garbagnate Milanese (Milano), 20 settembre 2017 - Le tracce  di sangue sui jeans, "sono di un coniglio che ho macellato", le tracce di sangue nel garage di casa "sono del cane che si gratta per le pustole". Dà la colpa agli animali Vito Clericò, il 65 enne da ieri reo confesso dell’omicidio di Marilena Rosa Re. Lunedì sera in carcere a Busto Arsizio ha raccontato al pm Rosaria Stagnaro e ai carabinieri di aver fatto "tutto da solo". Sulle tracce trovate sui suoi pantaloni, quindi, aveva mentito. Non era sangue di coniglio quello schizzato sui jeans, bensì quello di Marilena, come accertato dai Ris di Parma a cui la Procura bustocca aveva inviato i suoi indumenti per una serie di accertamenti. Nuovi esami verranno effettuati, oggi, sulle tracce ematiche rinvenute nel garage dell’ex magazziniere, segni che Clericò imputa al pastore tedesco che viveva in casa con lui e sua moglie Alba.

I continui cambi di versione dell’uomo, che in una settimana ha parlato prima del coinvolgimento di “altri” nel delitto e poi, chiedendo di essere risentito, lunedì in tarda serata ha ammesso di aver ucciso lui la promoter residente a Castellanza, lo stesso giorno della sua scomparsa, non possono che spingere gli inquirenti a scavare ancora. In tutti i sensi.

In primis proseguiranno gli accertamenti su quanto scoperto nel suo orto, in via Volta a Garbagnate Milanese, dove il corpo denudato e decapitato di Marilena è stato individuato sotto quaranta centimetri di terra, coperto da un sacco di plastica e uno di juta, la schiena spezzata e una gamba rotta. Se la versione di Clericò corrisponde a verità, nello stesso perimetro potrebbero essere custoditi l’arma del delitto e il capo della donna, presumibilmente decapitata post mortem. Gli specialisti dei Ris però, a partire da questa mattina, si sposteranno a casa sua, la villetta di Garbagnate Milanese dove Vito e Alba, insieme al marito della vittima Carlo, facevano la salsa di pomodoro. Saranno i carabinieri della scientifica a stabilire se il sangue trovato nel box sia davvero di un cane, oppure se Clericò abbia mentito ancora.

Se le tracce ematiche dovessero appartenere a Marilena, la vicenda potrebbe complicarsi ancora. Alba quella mattina ha dichiarato di essere stata in casa, la stessa abitazione dove nel pomeriggio, prima di chiamare la figlia di Marilena a casa chiedendo della donna, sarebbe andata smarrita la scheda sim del telefono che condivideva con il marito, "mentre lo stava pulendo". Ancora, i Ris si sposteranno a casa di Marilena, per capire se vi siano sue tracce e se da quella casa la donna sia uscita spontaneamente, convinta da Clericò che avrebbe riavuto i suoi soldi, messi da parte onestamente per pagare il suo debito con Equitalia. Oppure se il 65enne l’abbia portata via con la forza, magari aiutato da qualcuno. Sugli arnesi trovati nell’orto - roncole, sega, pale e altri oggetti - verranno effettuati test e accertamenti.