A piedi verso Roma per il figlio: "La Mauritania liberi Cristian, non finisca come Regeni"

La madre-coraggio, Doina Coman: "Mio figlio è prigioniero in Mauritania da 20 mesi"

Doina Coman a Siena

Doina Coman a Siena

Cornaredo (Milano), 22 aprile 2017 - Come gli antichi pellegrini sulla Francigena. Camminerà da Siena verso Roma, in mezzo ai boschi e alla campagna, sola con i suoi pensieri. E il cuore gonfio di speranza per quel figlio che manca da casa dall’agosto 2015. Madre-coraggio, Doina Coman. «Mio figlio è prigioniero in Mauritania da 20 mesi, il ministero degli Esteri deve fare qualcosa per riportarlo in Italia. Ha perso trenta chili e dal primo maggio scatta lo sciopero della fame. Lo Stato si muova per evitare un altro caso Regeni. Un’ulteriore salma da riportare in patria», racconta prima di lasciare Siena.

Doina alle 10 ieri era in piazza del Campo. La maglietta che è diventata divisa – con la scritta ‘libertà per Cristian Provvisionato’ –, con sé una bandiera di 5 metri ed un’altra più piccola, naturalmente dell’Italia. «In questo Paese vivo da 44 anni (è romena, ndr) e ho sempre rispettato le regole, adesso però mi sento abbandonata. Intendo recarmi alla Farnesina – chiarisce – per chiedere che facciano qualcosa». Un’odissea quella di Cristian, 43 anni. Viveva con la famiglia a Cornaredo, in provincia di Milano. Faceva il bodyguard. Il governo locale lo tiene bloccato come una sorta di ‘figura di garanzia’ per una presunta truffa informatica subita da un pool di società estere con cui collaborava anche una lombarda. Sarebbe stata proprio quest’ultima ad inviare in Mauritania Cristian. «L’ho sentito prima di prendere il treno per raggiungere Siena. Gli hanno dato un telefono per parlare con la famiglia. ‘Devi tenere duro’, ho detto annunciandogli la nuova avventura», svela mentre la voce s’incrina. Si riprende subito: «Non mi fermerò finché non sarà tornato a casa. L’Italia non si può lavare le mani di questo caso. Non lo accetto». Ora 250 chilometri a piedi. Da sola. Andrà avanti finché le sue gambe (ha 62 anni) la porteranno. Pronto il percorso e le tappe per la capitale. «Una sensazione positiva, un mix di cose mi hanno attratto di Siena: senso religioso, arte, cultura, il vostro Palio. Oggi si è persa l’umanità, in questa città forse è rimasta», sospira. Ma è l’ora di partire. Avanti così, fino a Roma.