Lainate, orari tagliati nelle mense: la protesta delle lavoratrici

Il servizio nelle scuole è passato alla Dussmann: "I turni rispettano il contratto"

Alta tensione sulle mense scolastiche

Alta tensione sulle mense scolastiche

Lainate, 16 settembre 2016 - Protestano le 48 lavoratrici della mensa scolastica contro i tagli delle ore di lavoro. "Fritte e mangiate" le scritte dei cartelli apparsi sui cancelli delle scuole lainatesi di via Sicilia, di via Papa Giovanni, degli altri plessi e del centro cottura di via Lamarmora. È l’effetto del nuovo contratto. Il passaggio alla Dussmann con l’inizio del nuovo anno scolastico è stato una doccia gelata. "Alcune lavoratrici sono addirittura scese al di sotto del monte ore minimo previsto contrattualmente di 15 ore settimanali - spiega Antonella Protopapa, segretaria Filcams -. La riduzione è significativa, oltre le 400 ore". Vale a dire: magri stipendi e riduzione dei contribuiti versati "oltre a pericolosi carichi di lavoro per la salute e sicurezza dei lavoratori (devono produrre lo stesso numero di pasti in meno ore) - sottolineano i sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl -. Ulteriore danno lo subiranno i cittadini, ma soprattutto i piccoli utenti della mensa, bambini dai 6 mesi ai 10 anni".

Un'operazione ingiustificata, secondo il sindacato, dato che il capitolato di gara (più di 7 milioni di euro per 7 anni di contratto) è come il precedente. Per questo chiedono "all’azienda il ripristino delle condizioni di lavoro e all’amministrazione comunale di Lainate di farsi parte attiva nella risoluzione della vertenza". Dussmann, arrivata seconda alla gara d’appalto, subentra alla All Food vincendo il ricorso al Tar. "La Prefettura ha già convocato le parti - spiega l’assessore a Cultura e Scuola Ivo Merli -. Il Comune ha partecipato all’incontro come supervisore: l’amministrazione non può entrare nel merito delle tematiche relative ai contratti di lavoro. Certo, faremo la nostra parte, cercheremo di capire se vi siano margini di intervento nella trattativa, ma il nostro compito principale resta quello di vigilare sulla regolarità e qualità del servizio e l’applicazione del contratto". I cartelli fuori da scuola hanno allarmato le mamme. "Sostienici! Siamo le lavoratrici che ogni giorno cucinano e servono i pasti per i tuoi bambini", il messaggio delle lavoratrici per sensibilizzare le famiglie sulla questione. "Rispettiamo la decisione del Tar. Ma ciò non toglie che il servizio mensa, a prescindere da chi lo eroghi, non solo deve essere garantito, ma di qualità", commenta Barbara Menegazzo, nella doppia veste di mamma e consigliera comunale del Movimento 5 Stelle. "Stiamo parlando del pranzo dei nostri figli - aggiunge Menegazzo -. E lo diciamo proprio perché leggendo i manifesti dei sindacati pare che Dussmann non sia nuova a vertenze sindacali e questo ci preoccupa. Attendiamo il tempo necessario per valutare il servizio e la qualità. Ma vigiliamo come sempre abbiamo fatto". Per le lavoratrici della mensa la battaglia continua: lunedì hanno proclamato lo sciopero per l’intero turno di lavoro "per rivendicare il diritto a un lavoro dignitoso e a una retribuzione adeguata".

Secca la replica dell'azienda: "Struttureremo l'organizzazione confermando in organico il personale in forza sull’appalto e rispettando quanto previsto nei documenti di gara, dalla normativa vigente e dal Ccnl". Dussmann spiega che è stata altresì costretta a praticare una riduzione oraria al personale in quanto il monte ore acquisito dalla ditta uscente All Food era nettamente superiore rispetto a quello offerto in gara: "Nonostante tutto abbiamo deciso di farci carico di un monte ore che in parte è comunque superiore rispetto a quanto preventivato e che è stato riproporzionato in modo lineare senza effettuare alcun licenziamento. Fare ristorazione collettiva è un impegno serio, soprattutto quando ci rivolgiamo ai bambini e alle fasce più deboli della popolazione. In questa direzione il nostro sforzo è totale e non scendiamo a compromessi".