I defibrillatori a Lainate: "Corsi di formazione mai organizzati"

Sono 12 gli strumenti distribuiti a tappeto nelle scuole e nelle palestre cittadine, ma nessuno è in grado di utilizzarli

I dodici defibrillatori erano stati installati nel 2014

I dodici defibrillatori erano stati installati nel 2014

Lainate (Milano), 7 dicembre 2016 - Sono dodici i defibrillatori (Dae) distribuiti a tappeto nelle scuole e nelle palestre cittadine di Lainate che nessuno è in grado di utilizzare. Il parlamentino nel 2014 aveva sensibilizzato sul tema della sicurezza l’amministrazione comunale, che dal canto suo non aveva lasciato cadere nel vuoto l’istanza. Detto fatto, nel giro di pochi mesi partiva il piano "Sport in sicurezza" che prevedeva l’installazione di defibrillatori in tutti gli spazi sportivi della città.

Alla consegna dei defibrillatori, affidati in gestione alle società sportive e agli operatori scolastici, non è mai seguita la fase di addestramento all’utilizzo dello strumento. Nel progetto iniziale era prevista la collaborazione del comitato locale della Croce Rossa e l’organizzazione di corsi di formazione destinati a oltre 100 persone pronte a entrare in azione in caso di emergenza.

L'obiettivo? «Garantire a sportivi di ogni età, grandi e bambini, uno strumento salvavita a portata di mano. Sappiamo quanto sia importante intervenire subito - le parole del sindaco Alberto Landonio in quei giorni -, solo qualche istante potrebbe essere quello decisivo per salvare una vita». Qualcosa è andato storto. Sulla questione è intervenuto il consigliere Pd Andrea Pinna in occasione dell’ultimo consiglio comunale, nel quale è stato approvato un piano milionario per il diritto allo studio che lascia però vuoto un tassello sul tema della sicurezza.

«L’aspetto grave è che abbiamo dei defibrillatori dal 2014 e non si è mai provveduto a formare i docenti e il personale Ata per il loro utilizzo - ha sottolineato Pinna al parlamentino -. Il Comune, a conoscenza di questo, avrebbe fatto bene a inserire tale progetto di formazione all’interno del piano del diritto allo studio, cercando il supporto di associazioni come la Croce Rossa. Il corso sui defibrillatori serve per capire quando utilizzarli e come mettere in sicurezza l’ammalato e chi ci sta intorno durante la fase di scarica. Speriamo che, dopo tre anni e sulla base delle sollecitazioni, si possa arrivare alla chiusura del cerchio».