Il giardino condiviso di Rho: un’oasi agricola e di serenità

Alla "Chiocciola" coltivazioni, trebbiatura, raccolti. E tutti che si danno una mano

Agricoltura e aggregazione

Agricoltura e aggregazione

Rho (Milano), 3 agosto 2017 - All'ingresso c’è l’orto sinergico. A colpo d’occhio può sembrare un miscuglio di piante, con ortaggi, frutta e coloratissimi girasoli.  Ma non  c’è nulla di  casuale. "Le piante sono state seminate in base ai criteri di consociazione, cioè sono piante che si aiutano tra di loro, per esempio ci sono  quell che respingono mosche e zanzare, oppure  che migliorano la crescita di altre. È il metodo di coltivazione più naturale che esista", spiega Valentina Ugo. Poco distante c’è il frutteto con venti piante di mele e pere di antiche varietà recuperate dalla Cascina Bozzolo di Biella. Ci sono le api e sotto il porticato il frumento in attesa di essere trebbiato.  È il giardino condiviso  “La chiocciola”, gestito dall’associazione Passi e Crinali, un progetto di agricoltura sociale dove i cittadini sono protagonisti nella cura del terreno e nella realizzazione delle coltivazioni.

Realizzato in un’area verde di 5.000 metri quadrati di proprietà del Comune di Rho, tra via Labriola e via Pontida, è nato dal desiderio di recuperare le tradizioni agricole di una volta e creare aggregazione. "Qui ognuno si occupa di qualcosa - aggiunge Valentina dell’associazione - ma condividiamo tutto, programmazione, semina e raccolto. Per esempio l’orto sinergico è stato realizzato a forma di chiocciola perché questo consente di lavorare uno di fronte all’altro, chiacchierando e condividendo anche le fatiche".  

In queste settimane nell’orto si raccolgono pomodori, fagiolini, zucchine, fragole, salvia;  tra poco saranno maturi i meloni. Bisognerà attendere l’autunno, invece, per raccogliere mele e pere di antiche varietà come la Sant’Anna, la piatlin, che si trovano accanto agli alberelli acquistati dal padiglione Ungheria di Expo 2015. "Ci danno una mano venti volontari, tra giovani e anziani, che si affiancano agli operatori nelle varie attività - racconta Michele Giussani, responsabile del progetto - abbiamo anche uno spazio per l’orto terapia gestito da due persone che si sono formate alla scuola agraria di Monza. Nella stagione autunnale e invernale quando l’attività nel giardino è ridotta organizziamo corsi orticultura e lavorazione delle terra rivolto a tutti i cittadini anche senza particolari conoscenze e abilità". Alla prima edizione, promossa con il Comune, il sostegno e il contributo del Distretto Agricolo Valle Olona, Regione Lombardia, Fondazione Comunitaria Nord Milano e Legambiente Lombardia, hanno partecipato 59 persone. Agricoltura anche come strumento di riabilitazione e inclusione sociale: nei prossimi mesi il giardino condiviso accoglierà tre persone inviate dai servizi sociali che hanno vinto delle Borse Lavoro. Aperto per ferie, anche nel mese di agosto, il prossimo impegno per tutti è la trebbiatura dell’antico grano “Frassineto” che è stato raccolto all’inizio di luglio: "Lo abbiamo tagliato, pulito dalle erbe infestanti e ora faremo qualche sacco di farina, oltre alla nuova semina",  conclude Michela.