Garbagnate, i lavoratori della ex Bonetti: "Comprateci"

L'appello per cercare un imprenditore in grado di rilanciare l'azienda

Il presidio dei lavoratori

Il presidio dei lavoratori

Garbagnate Milanese (Milano), 23 novembre 2017 - "Comprateci". È in una parola l’appello dei 103 lavoratori dell’ex Bonetti di Garbagnate Milanese destinato agli imprenditori italiani. "Nonostante un portafoglio di ordini da 5 milioni di euro, l’azienda chiude" hanno ribadito martedì davanti alle telecamere di “Cartabianca”, la trasmissione di RaiTre condotta da Bianca Berlinguer. Ospiti il segretario della Cgil nazionale Maurizio Landini e il presidente del Partito democratico Matteo Orfini: il fallimento della Cesare Bonetti diventa un caso nazionale.

I lavoratori della storica fabbrica di valvole e misuratori da settembre portavano avanti le commesse in autogestione per scongiurare la chiusura, lo stop è arrivato il 13 novembre con l’avvio del fallimento. Da quel giorno sono stati “sospesi” dalla retribuzione e dalla contribuzione e i macchinari spenti. "A Garbagnate si fanno prodotti d’alta eccellenza, hanno clienti come Ansaldo, fanno misuratori per le centrali nucleari, producono ricchezza eppure oggi sono in un limbo senza stipendio, senza tutele. È una follia! Un tempo un’azienda avrebbe potuto usare 1’anno di cassa integrazione e cercare un compratore. Il Jobs Act va riscritto completamente" ha dichiarato Landini.

"La Bonetti non merita di chiudere - la chiosa di Orfini -. Rivendico gli effetti positivi del Jobs Act, su alcuni aspetti si può discutere. All’ex Bonetti segnalano la mancanza di uno strumento intermedio nel caso di crisi dell’azienda, questo è uno di quegli aspetti che possono essere modificati". Gli operai in diretta dalla mensa gli strappano la promessa: "L’aspettiamo qui presidente a vedere come lavoriamo". Settimana scorsa con il cartello Vendesi le Rsu e le sigle sindacali Fim e Fiom sotto le finestre di Palazzo Lombardia avevano ottenuto l’attenzione dell’assessorato allo Sviluppo economico guidato da Mauro Parolini e il coinvolgimento del Mise. Ieri all’agenzia per il Lavoro Arfil un nuovo incontro sulla vertenza e l’invito di Regione "a tutelare nel corso della procedura fallimentare non solo i creditori, ma l’intero patrimonio della Bonetti, in primis i lavoratori". Sospesi nel nulla non potranno resistere a lungo. "Per avere la disoccupazione dovremmo suicidarci: chiedere il licenziamento. Qui c’è gente valida e preparata, ci sono le forze, la professionalità, le macchine, c’è il lavoro: vogliamo andare avanti".