Erri De Luca in carcere a Bollate

Per lo scrittore un incontro con i detenuti e il pubblico esterno

Erri De Luca (secondo da sinistra) alla tavola rotonda nel carcere

Erri De Luca (secondo da sinistra) alla tavola rotonda nel carcere

Bollate (milano), 22 febbraio 2017 - "Mi rivolgo ai detenuti: voi dite sempre 'sono finito in carcere'. Invece dovreste imparare a cambiare verbo e dire 'sono cominciato in carcere' e usare il tempo della detenzione per diventare migliori e per guardare le cose in modo diverso". Con queste parole, Erri De Luca, noto giornalista e scrittore, si è congedato martedì sera dal carcere di Bollate dopo un incontro aperto ai detenuti e ai cittadini. La serata, organizzata dal Comune di Bollate in collaborazione con la cooperativa Estia che da anni lavora all'interno dell'istituto di pena, è stata l'occasione per chiacchierare con lo scrittore su pace, guerre perpetue, immigrazione, accoglienza e carcere.

Se non fosse stato per il cartellino al collo con la scritta "visitatore" era impossibile distinguere in platea i detenuti dal pubblico esterno. Accanto allo scrittore c'erano Massimo Parisi, direttore del carcere, Michelina Capato direttore artistico della cooperativa sociale Estia e Lucia Albrizio, assessore alla cultura e alla pace del Comune di Bollate. Lo scrittore è rimasto favorevolmente colpito dal modello Bollate: "Non avevo mai visto prima un carcere dove alle 21 di sera si organizzano incontri aperti al pubblico, ne un carcere con un ristorante - ha commentato De Luca - in Italia non ci sono altre esperienze come Bollate, sono orgoglioso di essere venuto qui".