Rho, il network di imprese Distretto 33: "Il post Expo? Noi ci siamo"

Nata in vista dell’evento internazionale, la rete guarda al futuro e a Human Technopole. Oggi sono in programma gli Stati Generali per fare il punto sulle attività

Dario Ferrari, presidente del Distretto

Dario Ferrari, presidente del Distretto

Rho (Milano), 24 febbraio 2017 - Ha allargato i confini: dall’area omogenea del Nord Ovest Milanese al resto della Lombardia, Piemonte, Liguria con uno sguardo al centro Europa, ma non solo. L’obiettivo però è rimasto lo stesso: promozione delle attività imprenditoriali e delle eccellenze del territorio facendo network. È questo "Distretto 33", un progetto di marketing territoriale nato nel 2009 per andare verso Expo 2015 e che oggi conta 60 piccole e medie imprese aderenti, Camere di Commercio e associazioni di categoria. Dario Ferrari, presidente del Distretto parla alla vigilia degli Stati Generali 2017 in programma oggi al Centro Congressi Sala Mantovani dei Padri Oblati di Rho.

Scusi Ferrari, Expo è finita ma voi continuate?

"La partita del dopo Expo è sicuramente molto più importante di Expo. Quello è stato un evento limitato nel tempo che aveva un inizio e una fine, possiamo dire che è stata una prova generale per tutti, per imprese, associazioni e istituzioni. Ora abbiamo davanti il dopo Expo e il progetto Human Technopole un evento non più limitato nel tempo che modificherà non solo il territorio del Nord Ovest ma tutto il Paese. E noi vogliamo esserci".

Per questo è necessaria la convocazione degli Stati Generali?

"Quella di oggi è la quarta edizione. È una giornata di incontro e confronto con imprenditori, istituzioni, mondi del lavoro e della scuola per illustrare le attività che vedono coinvolto il nostro network sui territori e nelle Regioni del Nord Ovest, anche attraverso i progetti innovativi Industria 4.0 e le nuove professionalità e servizi offerti dagli Sportelli D33".

Cosa ha lasciato Expo al territorio?

"Sicuramente ci ha lasciato le infrastrutture, credo che oggi siamo una delle aree più collegate con il resto del Paese. Ci ha lasciato l’esperienza dei cluster, esempi di ‘grappoli’ dove tante imprese si mettono insieme per creare contenuti e risposte e generare lo sviluppo dell’economia reale e dell’occupazione".

Imprese, ma non solo. Distretto 33 dialoga anche con le istituzioni. Perché?

"Il rapporto con loro è fondamentale, uno dei nostri partner è proprio il Patto dei sindaci del Nord Ovest, un’aggregazione di 16 Comuni nata nel 2008. Dialogo importante perché, per esempio, nello sviluppo urbanistico di un territorio i Comuni sono quelli che prendono le decisioni e per farlo devono conoscere le esigenze di chi lo vive".

Crede davvero nello Human Technopole?

"Il progetto è una scommessa, una sfida. E comunque ha già richiamato l’attenzione sul nostro territorio dell’Università, di grandi poli industriali - Whirpool ha scelto Pero dove trasferire il nuovo headquarter - e di altre realtà collegate all’innovazione, ricerca e nuove tecnologie".

Il prossimo passo di Distretto 33?

"Diventare un multi cluster che guarda al suo territorio e ai nuovi mercati esteri".