Cornaredo, si apre uno spiraglio alla Colgar: l’azienda fa dietrofront

Al ministero l'ipotesi di salvare gli 81 posti di lavoro con gli ammortizzatori sociali

Una manifestazione dei lavoratori fuori dalla fabbrica

Una manifestazione dei lavoratori fuori dalla fabbrica

Cornaredo (Milano), 24 febbraio 2018 - Importante spiraglio positivo nelle vicenda Colgar di Cornaredo. Giovedì, nel corso dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico, per la prima volta la direzione aziendale si è dichiarata disponibile a fare un passo indietro rispetto alla scelta di chiudere la fabbrica, rendendosi disponibile a salvaguardare i posti di lavoro attraverso gli ammortizzatori sociali. Dopo scioperi, proteste e incontri istituzionali, la trattativa per scongiurare la cessata attività e il licenziamento collettivo si è spostata al ministero. All’incontro a Roma hanno partecipato le organizzazioni sindacali e i vertici italiani del gruppo cinese Zhejiang Rifa Precision Machinery Company che nel 2015 ha acquistato la fabbrica specializzata nella progettazione e costruzione di macchine utensili, dove lavorano 81 dipendenti.

Il 10 gennaio i proprietari cinesi avevano aperto la procedura di mobilità collettiva e annunciato la cessione dell’attività produttiva. "L’incontro può rappresentare un passo in avanti, ora attendiamo che disponibilità verbali manifestate dalla direzione Colgar si traducano in impegni concreti ed effettivi - dichiara Giulio Morelli, rappresentante sindacale della Fiom Cgil di Milano - l’azienda si è resa disponibile a proseguire il confronto sindacale su un progetto che preveda una continuità se pur parziale di alcune attività industriali, accompagnata dalla gestione dei problemi occupazionali conseguenti attraverso gli ammortizzatori sociali".