Degrado e sporcizia a Cesate? Il sindaco: "I genitori pensino a educare i loro figli"

Lo sfogo di Giancarla Marchesi per i continui attacchi ricevuti sui social network

I giochi del parco imbrattati

I giochi del parco imbrattati

Cesate (Milano), 8 settembre 2016 - "A Cesate non si fa niente...fa tutto schifo...chiedono solo tasse e non danno servizi. Posso andare avanti, ma mi fermo. A Cesate la maleducazione e l’inciviltà imperano e ognuno è legittimato a scrivere, insultare e stare seduto davanti a una tastiera perché tutto deve essere fatto subito dal sindaco. Non esistono più i modi educati e nugoli di ragazzini rompono, imbrattato, buttano tutto nei prati ma lo fanno perché tanto non è roba loro, il problema è che non ci sono i cestini. I cestini non ci sono più perché vengono rotti, rubati, divelti, però è sempre colpa del sindaco che deve mettere le telecamere".

Usa Facebook il sindaco di Cesate, Giancarla Marchesi, per uno sfogo sui ripetuti comportamenti incivili di alcuni ragazzini. Lo fa dopo l’ennesima sequenza di critiche sul social network da parte dei cittadini. Uno di loro nelle scorse ore ha immortalato lo stato di degrado del parchetto del villaggio Ina, pubblicando le immagini con un post dai toni educati. Ma in poche ore foto e commento hanno dato il via libera a decine di attacchi decisamente meno educati, tutti contro sindaco e Comune. Non è la prima volta e non accade solo a Cesate che residenti indignati davanti a situazioni di degrado scattano fotografie, le pubblicano su Facebook e da lì si scatena una sequenza infinita di post. Ma questa volta il sindaco Marchesi non ci sta o meglio, "ben vengano le segnalazioni dei cittadini, le leggiamo tutte e le passiamo agli uffici competenti", spiega il sindaco. Quello che infastidisce il primo cittadino è altro: "Di sicuro ci sono molte cose da sistemare a Cesate, ma mi infastidisce il fatto che se se solo osi fare una piccola osservazione a qualche genitore la risposta è sempre la stessa, “mio figlio non fa queste cose”. Peccato che qualcuno di questi figli perfetti li ho sorpresi sul fatto - spiega Marchesi -. Mamme e papà difendono i loro figli e poi si lamentano su Facebook. Ma a casa insegnano ai loro ragazzi che le cose pubbliche non vanno distrutte? Che il bene pubblico è di tutti e se lo rompono poi pagano anche loro?".

Amareggiata, ma non scoraggiata dai commenti e dall’atteggiamento di alcune famiglie, "poche per fortuna", il sindaco si sente impotente di fronte alla rete che sbatte tutto online e alla mancanza di educazione civica: "Mi piacerebbe organizzare un corso di educazione civica, ma per i genitori - conclude - perché è necessario sapere alcune regole su come ci si comporta e come si dovrebbero comportare ragazzini di appena 12-13 anni quando sono in giro per il paese". Troppo facile dare tutta la colpa al sindaco e postare solo le cose che non vanno bene: "Spieghiamo a questi ragazzini come ci si comporta e così tutti avranno i cestini dove buttare i rifiuti e non avremo vialetti con cartacce, bottiglie e rifiuti".