Boff abbandonato anche dai social, pochi in lizza per il cane star del web

Oltre cento volevano adottarlo, ma alla selezione si presentano in due

Il cane abbandonato a Boffalora (Studiosally)

Il cane abbandonato a Boffalora (Studiosally)

Cornaredo (Milano), 21 agosto 2016 - Tutti lo vogliono, ma solo in due si presentano. Boff, così è stato battezzato lo spinone di cui i padroni si sono disfatti in diretta video nei pressi del cimitero di Boffalora Sopra Ticino, paesino di quattromila anime alle porte di Milano, avrà presto una famiglia. Ieri però al casting attitudinale per l’adozione, dopo i tre milioni di utenti che sui social network hanno visto il video del misfatto, condiviso 75mila volte il post del sindaco di Boffalora Ticino Curzio Trezzani che ha denunciato il caso, inanellato 4.500 commenti e cliccato oltre 10mila «mi piace», non si è visto nessuno. O quasi. Perché una famiglia Boff la troverà.

L’attenzione è su una coppia di eleganti amiche, vicine di casa nel Vimercatese, che tenta di passare inosservata. «Potrebbe essere la famiglia giusta» per il cane più famoso d’Italia dicono alla cascina Santa Croce di Cornaredo, dove lo spinone meticcio è stato accolto. All’apertura dei cancelli del rifugio, i volontari commentano l’assenza di code per adottare il cucciolone. «Dal dire al fare c’è una grande distanza», sottolinea Enrica Beolchi, presidente della onlus G3A di Magenta che gestisce il rifugio. «Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto telefonate, post, mail da centinaia di persone interessate a Boff, ma la selezione si è ristretta su cinque famiglie e tra queste su una in particolare». Come dire, va bene l’ondata emozionale ma tra cliccare un ‘like’ sul web e prendersi responsabilità e oneri nella vita ne passa. Perché l’adozione è vera. «Non lo daremo certo a chi non possa occuparsene con cura e non possa pensare attentamente alle sue esigenze» prosegue la presidente. Per questo sono state convocate le due amiche di Vimercate che sfuggono ai giornalisti e alle telecamere ma fanno prove di amicizia e alchimia nel recinto con Boff. Com’è andata la prova? A fine giornata lo spinone era ancora nei box, ma «non ci resterà per molto», ha assicurato Enrica. Parecchio tempo invece ci vorrà – e anche qui il web ha giocato una parte anomala con tante ‘bufale’ su presunte soluzione del caso solo per ottenere click – perché si possa risalire all’identità di chi ha abbandonato Boff per strada.

Il famoso filmato che riprende le sequenze dell’abbandono ha immagini sgranate che rendono difficile la ricostruzione della targa della Smart Forfour. Sgranate per gli investigatori, non per i navigatori del web, dai quali sono arrivate una centinaio di segnalazioni tutte al vaglio. La Polizia locale ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato per poter migliorare la visione del numero di targa della Smart. Gli agenti per la verità erano convinti di essere sulla pista giusta soltanto l’altro giorno, quando è giunta la segnalazione di una Smart Forfour parcheggiata davanti a un palazzo in una zona periferica di Milano. Segnalazione girata alla Polizia locale milanese che si è messa subito in moto recandosi sul posto a verificare. Nel palazzo in questione ci sono la bellezza di duecento famiglie, ma i controlli sono arrivati fino alla proprietaria della Smart. Auto che, manco a farlo apposta, nascondeva dei peli di cane all’interno. Un buco nell’acqua, però. La signora che si è presentata alla porta ha aperto agli agenti con il suo cane a fianco. E nulla c’entrava con l’abbandono di Boff.