Bollate, la seconda chance delle detenute passa dal salone di bellezza

In carcere il corso per acconciatrici. Con sarte e gelataie

Il “Beauty Salon” ha aperto nel reparto femminile

Il “Beauty Salon” ha aperto nel reparto femminile

Bollate (Milano), 9 novembre 2017 - Per Angela si tratta di una seconda opportunità. Lo ha capito bene, "con un attestato di formazione professionale in tasca, quando usciamo possiamo trovare un lavoro e allora siamo già mezze salve". Angela è una delle 120 detenute del reparto femminile del carcere di Bollate. È stata lei ieri mattina, visibilmente emozionata, a raccontare cosa rappresentano i corsi di formazione professionali avviati nella casa circondariale in seguito alla firma di un Protocollo Nazionale tra Ministero della Giustizia e Soroptimist International, associazione mondiale di donne che in Italia conta 121 club.

Tre corsi di formazione professionale per quindici detenute. Quello di acconciatrice hair stiling è iniziato nelle scorse settimane e ha come formatrice Mimma Morabito, esperta di trucco e parrucco di Rai 3. Il corso-base di gelateria artigianale pensato per le detenute madri in collaborazione con l’azienda “Fabbri 1905” che ha messo a disposizione un docente della scuola di Bologna, Sonia Balacchi, campionessa mondiale di pasticceria nel 2012 e “Gelatiere Musso” che ha fornito le attrezzature. E un corso base di sartoria che vedrà la formazione di altre cinque detenute da parte della cooperativa Alice che già opera all’interno del carcere di Bollate e San Vittore.

È stata la sottosegrataria alla Giustizia, Federica Chiavaroli, a tagliare ieri il nastro del “Beauty Salon” realizzato al primo piano del reparto femminile attrezzato per accogliere le aspiranti coiffeur. "Da Soroptimista sono molto orogliosa di quello che si sta realizzando nelle carceri di tutta Italia a favore delle donne - ha dichiarato Chiavaroli - questa è sicuramente una realtà privilegiata, dove ci sono volontariato e imprese, mi aspetto che ci si impegni anche in realtà più difficili per dare una seconda opportunità alle detenute come recita l’articolo 27 della nostra Costituzione". Accanto a lei, Cosima Buccoliero, vice direttrice del carcere, "con questo Protocollo abbiamo ufficializzato un rapporto con Soroptimist che dura da qualche anno. Il club di Merate, in particolare, ha realizzato una sala dedicata alla lettura e al cineforum che migliora la qualità della vita delle detenute".

I progetti in ambito lavoratori sono stati fortemente voluti da Patrizia Salmoairaghi, presidente nazionale Soroptimist, Paola Pizzaferri, vice presidente nazionale e responsabile del progetto Donne@lavoro “Si-sostiene” e Carla Bonanomi, presidente a Merate. Per Luigi Pagano, provveditore regionale amministrazione penitenziaria, "quello che succede a Bollate dimostra che facendo rete si può modificare l’ambiente penitenziario e favorire il reinserimento sociale una volta scontata la pena".