Bollate, la dog theraphy entra in carcere

Il carcere in provincia di Milano si conferma un passo avanti

Il debutto nella casa circondariale

Il debutto nella casa circondariale

Bollate (Milano), 21 febbraio 2018 - I più temerari sono stati Filiberto e Tommaso. Forse perché abituati ad Artù, il cane socio della cooperativa Stripes o forse perché resistere a Easy, il gold retriever protagonista del progetto, era davvero difficile. Ad accompagnare le loro manine le educatrici dell’asilo nido e Giovanni, un ragazzo autistico di 15 anni. È stato un incontro straordinario, quello di ieri mattina, all’asilo nido del carcere di Bollate. Nella struttura che ospita 24 bambini dai 6 mesi ai tre anni, figli degli agenti di polizia penitenziaria, delle detenute e delle famiglie del territorio, esempio di integrazione sociale unico in Italia, il progetto «BauBab, amico cane» ha fatto incontrare normalità e disabilità. Dopo i laboratori nell’orto e nel giardino, le attività di pet-education con Artù, con i cavalli della scuderia del carcere, negli spazi del nido Biobab è arrivato anche un golden retriever femmina di due anni, protagonista del progetto promosso dall’associazione Triade Sos Autismo Onlus e dallo staff dell’Associazione Cinofila I Longobardi Onlus.

 Non un semplice ncontro tra bambini e un nuovo amico a quattro zampe. «Giovanni, che soffre di autismo da alcuni mesi, partecipa a un progetto ludico e ricreativo di pet therapy con l’obiettivo di acquisire autostima, autonomia e sicurezza: - dice Riccardo Chiocca, addestratore - l’incontro con il cane lo ha aiutato molto nelle relazioni, quando lo lascio da solo con Easy lo sento parlare con lei. Inoltre Giovanni ha acquisito abilità con Easy e abbiamo voluto che fosse lui a favorire l’incontro con i bambini del nido». E così dopo essersi presentato, con l’aiuto di Riccardo Giovanni ha aiutato i più piccoli ad avvicinarsi ad Easy, tra croccantini da mangiare, spazzole per pettinare il pelo, «quella di colore rosa per le bambini e quella blu per i maschietti» e un consiglio per tutti, «potete accarezzarla». 

Nell’asilo nido del carcere, dove i bambini al mattino entrano da cancelli diversi, ma poi condividono gli stessi spazi e le stesse attività, abbattendo barriere e pregiudizi, l’innovativo progetto «BauBab» ha dato un altro valore sociale all’esperienza educativa dietro le sbarre. Bambini e un ragazzo speciale affetto dalla sindrome dell’autismo, si sono incontrati, senza etichette, ma per condividere un’esperienza davvero unica, per entrambi.