Bollate, rumori e cattivi odori: "Toglieteci dal catrame"

I residenti di Cassina Nuova contro la Bitumati che replica: "Siamo in regola, cercheremo comunque di limitare i disagi"

I cittadini in sala consiliare all'incontro con sindaco e tecnici dell'azienda

I cittadini in sala consiliare all'incontro con sindaco e tecnici dell'azienda

Bollate (Milano), 22 settembre 2016 - Doveva essere un incontro fra pochi: una rappresentanza dei cittadini della frazione e il sindaco. C’è voluta, invece, la sala consiliare per accogliere i tanti residenti di Cassina Nuova (oltre 200) che ieri mattina, dopo l’ennesima notte insonne fra puzze nauseanti e rumori assordanti come quelli di un aeroporto, si sono presentati in massa all’appuntamento. «L’odore è appestante, insopportabile: fa piangere gli occhi, bruciare la gola, sale alla testa», lamentano tutti, stanchi di sopportare da mesi una convivenza impossibile con la Bitumati srl, l’azienda che da poco più di un anno ha preso il posto della Selciatori in via Pace. Le enormi montagne nere di fresato d’asfalto, i camion che vanno e vengono, l’intero impianto di lavorazione del bitume si trovano a 40 metri dalle case.

Da Bergamo, per parlare con sindaco e cittadini, sono arrivati ieri mattina anche i tecnici della Bitumati. «Per noi Bollate non è una sede secondaria. Qui abbiamo subito investito per mettere a norma gli impianti, stiamo rispettando i limiti di legge e su questo non temiamo smentite. Per noi è molto importante la convivenza con la comunità, per limitare i disagi faremo un vestito su misura per la copertura dell’impianto: i lavori partiranno entro fine anno», assicura il tecnico ambientale dell’azienda ai cittadini.

«Vivo in via Gobetti dal 1991, da quest’anno non posso più aprire le finestre di casa: l’aria è irrespirabile, di notte i rumori assordanti delle ribalte dei camion, le sirene di manovra, i cani che abbaiano, proseguono fino alle 3. Non porto più mio nipote al parchetto per la puzza di catrame, per la preoccupazione che sia nociva. Temiamo per i nostri bambini, siamo angosciati per la nostra salute. A Cassina Nuova non vogliamo morire di tumore: chiediamo controlli accurati, tempi certi per gli interventi di contenimento, monitoraggi continui».

I primi esposti dei cittadini risalgono al 2015. L’ultimo in ordine di tempo è datato ieri. La situazione è sempre peggiorata e ora è inaccettabile. «Da sei mesi, sistematicamente ogni 20 giorni pulisco dalle finestre polvere nera come la pece, ne ho raccolta anche questa mattina e l’ho consegnata insieme a un esposto al protocollo del Comune: fateci sapere che cosa respiriamo!» afferma uno dei cittadini presenti. «I bambini sono i più esposti: frequentano le scuole, gli asili, i parchi pubblici. Tutto sa di catrame, puzzano anche i nostri vestiti» lo sfogo di una mamma. «Venite a mangiare un piatto di pasta a casa nostra, con le finestre aperte», dicono dalla sala.

Non bastasse la Bitumati, ai confini di questo «triangolo maledetto» arriveranno anche le vasche del Seveso e una discarica di rifiuti speciali. «Interventi rapidi» hanno chiesto a gran voce i cittadini «limitate il baccano dei camion da subito, mettete quella montagna immonda di catrame dall’altra parte dell’azienda lontano dalle case». Il paradosso? La Bitumati si trova per metà nel Parco delle Groane, area protetta sovracomunale e qui il verde non si tocca. Serviranno permessi, una variante urbanistica per spostare la montagna nel campo. I tempi si prospettano lunghi.