Cornaredo, 20 aprile 2014 - Quando gentilmente ha chiesto ai tre egiziani di parcheggiare meglio il loro furgone, non si aspettava una reazione così violenta. Lui non voleva discutere, né tantomeno litigare, aveva solo bisogno di spazio per scaricare la merce. Loro, invece, non hanno gradito quella richiesta e lo hanno picchiato con un badile. Più volte, fino a procurargli contusioni varie. Più volte, fino all’arrivo delle pattuglie dei carabinieri. È successo venerdì pomeriggio a Cornaredo. Una banale discussione per motivi di parcheggio, in pochi istanti, si è trasformata in una vera e propria rissa. Risultato: un cornaredese è stato inseguito e picchiato, tre egiziani sono stati arrestati.

L’episodio è accaduto in un cantiere edile dove sia il malcapitato cornaredese che i tre egiziani lavorano. L’uomo, 40 anni, era appena arrivato con il suo camion e doveva scaricare del materiale, ma non riusciva: ad intralciare il suo lavoro, c’era il furgone dei tre egiziani. Così si è avvicinato a uno di loro e ha chiesto se potevano parcheggiare meglio il mezzo. Non lo avesse mai fatto.

I tre hanno inteso quell’invito come una critica e hanno risposto in malomodo. Prima con le parole. Poi hanno preso dal loro furgone un badile, si sono scagliati contro l’italiano e lo hanno colpito ripetutamente. La vittima ha cercato di difendersi e proteggersi, scappando dai tre che parevano davvero su tutte le furie. L’italiano si è messo a urlare, richiamando l’attenzione di alcuni muratori presenti nel cantiere che, dopo aver visto quello che stava accadendo, hanno telefonato alla centrale operativa del 112.

Nessuno di loro ha osato intervenire, spaventato dai tre egiziani armati di badile. Per fortuna in pochi attimi sono arrivate sul posto due Gazzelle dei carabinieri che hanno bloccato i tre. Accompagnati in caserma a Cornaredo sono stati identificati: tutti egiziani, di 43, 33 e 37 anni, incensurati. Al termine delle formalità di rito sono stati dichiarati in stato di arresto per rissa e accompagnati nel carcere milanese di San Vittore, a disposizione dell’autorità giudiziaria. I militari hanno ascoltato la testimonianza della vittima e poi l’hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Rho. Qui è stato sottoposto alle cure mediche e dimesso con una prognosi di venti giorni per contusioni in tutte le parti del corpo. roberta.rampini@ilgiorno.net