Settimo Milanese (Milano), 18 aprile 2014 - Un incendio, verosimilmente di origine dolosa, ha completamente distrutto il suo piccolo supermercato. In pochi minuti sono andati in fumo arredi, frigoriferi, centinaia di migliaia di generi alimentari. E soprattutto un sogno. Quello di Antar Mofid, 46 anni, egiziano, da sette anni in Italia con la sua famiglia. Ma Antar non è solo. Gli abitanti della frazione Seguro di Settimo stanno organizzando una vera e propria gara di solidarietà per sistemare il negozio e consentire ad Antar di alzare di nuovo la saracinesca.

Iniziamo dalla cronaca: il rogo si è sviluppato nella notte tra sabato e domenica nel supermercato di via Ignazio Silone, l’unico negozio di alimentari nella frazione. Erano le tre e trenta. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i soliti ignoti hanno rotto il vetro della porta d’ingresso e poi hanno lanciato all’interno dei locali materiale incendiario. Si è sentito un forte boato. 

I residenti nel palazzo si sono svegliati per l’esplosione e le sirene dell’allarme che suonavano nelle orecchie. Hanno avvertito immediatamente il 115. Sul posto sono arrivate autopompe dei vigili del fuoco di Rho, di Milano e una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Rho. I pompieri hanno lavorato fino alle prime luci dell’alba di domenica per spegnere completamente le fiamme.

Anche Antar è stato svegliato nel cuore della notte dalle forze dell’ordine e quando è arrivato in via Silone di fronte all’incendio si è messo a piangere. «Io e mio fratello, che da anni lavora in Grecia, abbiamo risparmiato per realizzare questo sogno, quando ho saputo che il negozio di alimentari era in vendita abbiamo deciso di affittare i locali e abbiamo investito tutti i nostri soldi - racconta l’egiziano -. Abbiamo comprato i frigoriferi nuovi e altri arredi. Adesso è tutto distrutto. Io non so chi può essere stato. Non ho mai avuto problemi con nessuno, la gente mi vuole bene, soprattutto gli anziani perchè con il mio motorino faccio anche il servizio di consegna della spesa a domicilio».

L’egiziano scuote la testa mostrando quel che resta del negozio: frigoriferi da migliaia di euro che si sono letteralmente sciolti, arredi bruciati, impianto di condizionamento da sostituire, frutta e verdura coperte dalla cenere, pareti annerite.

«Una persona che abita nel palazzo qui accanto ha detto di aver visto due persone lanciare qualcosa dentro il negozio e poi scappare a piedi». Le indagini sono in corso per rintracciare i responsabili. Intanto Antar ha scoperto di avere molti “vicini” che gli vogliono bene: «Sto male a vedere quello che è successo, vorrei tornare in Egitto, ma quello che stanno facendo per me qui a Seguro mi ha convinto a non mollare».

di Roberta Rampini