Cesate (Milano), 6 aprile 2014 - Armato di una Glock calibro 40, colpo in canna e altri sette nel caricatore, è entrato nella gioielleria «Gualandi» di Cesate. Con toni minacciosi ha fatto inginocchiare i due titolari, marito e moglie, e una cliente. Voleva denaro e preziosi. Ma è stato bloccato e arrestato, in flagranza, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della locale stazione. In manette è finito G.C., 54 anni, italiano, residente a Senago, pregiudicato e sottoposto a sorveglianza speciale, uscito pochi mesi fa dal carcere dove aveva scontato una pena di dieci anni per alcune rapine. Evidentemente la reclusione non gli era bastata, giovedì pomeriggio è tornato a delinquere.

È successo intorno alle 16.30 circa, pistola in pugno, volto scoperto, con un cappellino di lana in testa e leggermente abbassato sulla fronte. Ha fatto irruzione nella gioielleria di via Romanò, nel centro cittadino cesatese, una strada molto trafficata. Ha puntato l’arma contro i titolari e una cliente, li ha costretti a inginocchiarsi con il volto a terra, senza fiatare. Lui, invece, urlava. Voleva soldi e gioielli.

Nonostante il suo curriculum da rapinatore seriale, sono stati attimi di concitazione, come se avesse fretta. La titolare approfittando di un attimo di distrazione del rapinatore è riuscita a telefonare al 112. Pochi istanti dopo una pattuglia della stazione di Cesate che stava effettuando un servizio di controllo del territorio è arrivata in via Romanò. Due militari, pistola in mano, hanno visto dalla vetrina la scena. Atteso il momento giusto, sono entrati nella gioielleria. E a quel punto in ginocchio, con le manette ai polsi, in flagranza di reato, ci è finito il rapinatore.


Nel frattempo sono arrivati i rinforzi, il 54enne è stato accompagnato in caserma per l’identificazione e il successivo arresto. Dagli accertamenti  i carabinieri cesatesi hanno scoperto che la pistola usata da G.C. è risultata essere stata rubata a Brescia nel 1998. Nelle prossime ore sarà inviata al Ris di Parma per verificare se è stata stata usata per compiere altri reati. Durante la perquisizione personale, in tasca del rapinatore, sono state rinvenute le chiavi di una Fiat multipla, risultata rubata a Bollate lo scorso febbraio. La macchina era parcheggiata poco distante. Le indagini dei carabinieri continuano per accertare l’eventuale presenza di complici, magari dileguatisi alla vista dei carabinieri, ma anche per scoprire se il 54enne ha commesso altre rapine nelle ultime settimane. Per lui, intanto, si sono aperte le porte di una cella del carcere milanese di San Vittore, ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria.
 

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