Arese, 28 febbraio 2014 - Il Consiglio comunale vota compatto a favore del «Piano B» per la riqualificazione dell’area ex Fiat - Alfa Romeo, una città nella città. Le linee guida che introducono le novità sono state presentate al parlamentino dall’assessore allo Sviluppo del territorio Giuseppe Augurusa. Puntano a integrare l’accordo di programma (Adp), siglato a dicembre 2012 fra istituzioni e proprietà dell’area, con azioni per favorire il rilancio economico del Nord Ovest milanese.

Il Piano si inserisce a cantieri già avviati, almeno a metà. Da un lato dell’immensa area che un tempo accoglieva lo stabilimento motoristico è al palo la riqualificazione del museo Alfa Romeo, bloccata dal ricorso al Tar recentemente presentato dalla Fiat contro il vincolo museale posto dal Ministero dei beni culturali. Domenica tra l’altro sulla complessa questione della riapertura del museo motoristico ha fatto il punto l’Alfa Club Milano e i segnali non paiono positivi: nonostante l’invito degli organizzatori, né il direttore del museo Stefano Agazzi né altri rappresentanti della casa torinese hanno preso parte all’incontro. Dall’altro lato invece proseguono a pieno ritmo gli scavi per la realizzazione del nuovo centro commerciale fra gli Iper più grandi d’Europa.

«Vogliamo potenziare l’Accordo di programma integrandolo laddove si parla di occupazione e sviluppo. Condividere con le opposizioni politiche questa proposta significherebbe aumentare le possibilità che il Collegio di vigilanza, unico organo che può intervenire sull’Adp, decida di accoglierla», ha spiegato l’assessore. Non si è fatta attendere la risposta del parlamentino: la delibera è stata approvata all’unanimità.

Riqualificazione e occupazione, dunque, i due punti di forza del Piano. «L’area insiste su circa due milioni di metri quadrati, tutti di proprietà privata. Noi la immaginiamo divisa in due, una parte che ruota intorno al museo e l’altra al centro commerciale e al sistema produttivo». Vale a dire la valorizzazione di tutti gli aspetti culturali, ludici e turistici che ruotano intorno al museo Alfa, compresa la pista prove, il parcheggio Expo e l’area ex Ancifap. Senza trascurare l’area produttiva, con spazi destinati alle startup d’impresa, al co-working e all’inserimento di attività che vanno dal manifatturiero alle tecnologie innovative. Prospettive? «Il museo storico aveva una media di 25mila visitatori l’anno. È del tutto evidente che la sua valorizzazione darebbe un impulso economico a tutta l’area - chiosa Augurusa -. E sono già una decina le piccole e medie imprese pronte a insediarsi negli spazi produttivi».
monica.guerci@ilgiorno.net