Arese (milano), 9 novembre 2013 - Si è svolto oggi l'ultimo incontro tra sindacati e Fiat, allo scadere della procedura di mobilità avviata dall'azienda il 24 settembre scorso per 79 lavoratori (63 di Fiat group automobiles e 16 di Fiat Power Train). "Fiat ha motivato il provvedimento con la cessazione definitiva dell'attività del sito di Arese, facendo riferimento alla cassa integrazione straordinaria per crisi aperta dal 2011 con tale causale. I sindacati - spiega una nota della Fim Cisl Lombardia - hanno contestato mobilità e richiesto, in alternativa, l'attuazione di un piano di ricollocazione dei lavoratori sull'area, a fronte dei progetti di sviluppo in corso. La Fiat ha mantenuto la propria posizione rigida, affermando che la cessazione delle attività risale al 2011 e non riscontrando i requisiti per poter ricorrere ad altri immortizzatori sociali".

"La Regione non è stata in grado di smuovere l'azienda e, pur confermando i progetti sull'area, non ha fornito le necessarie garanzie e prospettive per la rioccupazione del personale Alfa Romeo", afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia. "E' l'ennesima occasione persa per il nostro territorio - aggiunge - occorre pensare allo sviluppo della nostra regione mettendo al centro i lavoratori e l'occupazione. Continueremo a batterci per affermare il giusto diritto alla salvaguardia del lavoro in Lombardia".