Bollate, 17 GIUGNO 2013 - «Inaccettabile». Così Eleonora Cimbro del Pd sulla risposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, all’interrogazione urgente presentata dalla deputata bollatese del Pd per chiedere la chiusura della Skinhouse di via Alfieri. «Il sodalizio di Bollate che fa riferimento al gruppo di Lealtà e Azione promuove iniziative in collaborazione con onlus impegnate sui temi della pedofilia, abbandono degli animali, sulla violenza alle donne», ha detto il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione nel suo intervento.

Il sottosegretario ha poi sottolineato che gli unici problemi segnalati in seguito all’insediamento del gruppo naziskin a Bollate erano relativi alla viabilità, intralciata in occasione dei concerti con cui le teste rasate, circa 70, si finanziano: «Problemi tuttavia risolti». Nessuna situazione rilevante, invece, sotto il profilo della sicurezza, «dalle istituzioni locali e delle forze dell’ordine non sono state segnalate turbative di ordine pubblico nè in particolare episodi di matrice nazista antisemita o discriminatorie da parte dei frequentatori della skinhouse di Bollate», ha spiegato Manzione. «L’impegno del Ministro è quello di proseguire nell’attività di monitoraggio per prevenire ogni forma di espressione anche verbale in grado di alimentare forme di violenza o di discriminazione», ha precisato il sottosegretario aggiungendo che comunque «ordine e sicurezza pubblica della città sono sotto il costante controllo delle forze di polizia».

La risposta di Cimbro non si è fatta attendere. «Il problema non può essere relegato a mere questioni di ordine e sicurezza - argomenta l’onorevole - ed è evidente che i valori coltivati da questi giovani sono in netto contrasto con quelli costituzionali». E ancora: «Il Ministro Alfano non indaga fino in fondo sul carattere fascista e neonazista di questa organizzazione, noi continueremo ad andare avanti in questa battaglia, sperando che non si verifichino episodi tali per cui ci si debba pentire della risposta data oggi in quest’aula».

La Skinhouse di Bollate e i legami con gli hammerskin, una rete di estrema destra nata a negli anni Ottanta, sono al centro di polemiche che hanno ormai assunto una dimensione nazionale, anche in seguito al mega raduno di skin heads che si è svolto venerdì a Rogoredo, con il concerto delle band europee più seguite dai militanti e centinaia di partecipanti. Raduno, a cui ha partecipato anche il gruppo bollatese, promosso per raccogliere fondi per le spese processuali di Azione Skinhead, altra organizzazione di destra radicale sorta nel 1990, che ha visto finire sotto processo decine di militanti.

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