di Monica Guerci

Bollate, 8 maggio 2013 - Via Alfieri 4 a Bollate. Da cinque anni è la sede della Skinhouse che fa capo all’associazione sociale Milano 38, sigla dietro la quale opera il circuito milanese e lombardo degli hammerskin, nato negli Anni 80 a Dallas per mano di alcuni «skinheads». Non si riconoscono in nessuna organizzazione politica parlamentare, credono nella violenza come forma di difesa. Lealtà, Fratellanza, Verità, Disciplina e Onore, le parole d’ordine del loro statuto.

Per diventare hammerskin si parte dal basso. Giovanissimi. Le nuove leve hanno 14 anni. Il gruppo di via Alfieri è cresciuto nel tempo. Oggi sono un centinaio i militanti intorno a Bollate. Il triplo in occasione dei raduni che richiamano teste rasate da tutta Europa. Stefano Del Miglio, 28 anni, condannato dopo il raid squadrista sui Navigli nel 2004 che vide sei giovani di sinistra accoltellati, è il «capo branco», il lupo Alpha.

Siete un pericolo per Bollate?
«Conviviamo col quartiere senza problemi, ora ci conoscono e qualcuno viene a bere una birra. I concerti terminano a mezzanotte e mezza e non lasciamo disordine né in sede, né sulle strade. L’unica ad avere paura è Eleonora Cimbro (neodeputata Pd, consigliere comunale, ndr) chiede la nostra chiusura per farsi pubblicità, ma lei qui non è mai venuta».

Contro di voi, nel 2008 è nato il Comitato antifascista....
«Fondato sui pregiudizi. Ci etichettano come gente da stadio, violenti che bevono birra e fanno a botte. Abbiamo, invece, dimostrato che questa contrapposizione fra buoni di sinistra e cattivi di destra è anacronistica. Oggi sono rimasti in quattro nel Comitato, noi siamo cresciuti».

Pare che con voi qui siano diminuiti i furti...
«Anche questa è una funzione sociale».

Quali attività promuovete?
«Conferenze, concerti, è un luogo di ritrovo. C’è tutto, o quasi, sul nostro sito (www.skinhouse.info) che presto sarà di nuovo on line. Lottiamo contro la pedofilia, aiutiamo altre associazioni e questo dà fastidio alla sinistra che si spaccia come l’unica forza attiva nel sociale. Non è così, anche la destra giovanile si occupa di questi temi. Il nostro è un progetto serio, una palestra di vita».

Destra giovanile o estrema destra?
«Non ci identifichiamo con nessuna forza politica ufficiale, parlamentare».

Come si entra nel branco?
«Devi avere radici skin. È un percorso di crescita che inizia già a 14 anni, fatto di spirito di sacrificio e impegno, ordine e gerarchia. Nessuna iniziazione, si comincia col pulire per terra».

Lascerete Bollate?
«No è una sede ottimale e comoda la maggior parte di noi abita nella zona ovest di Milano»..

Progetti?
«Uscire dal bosco per recuperare gli spazi che ci hanno tolto. Siamo stati ghettizzati per troppo tempo».

monica.guerci@ilgiorno.net