di Giulio Dotto

Novate Milanese, 31 marzo 2013 - Per la Pasqua numero 114 non poteva mancare il tradizionale uovo di cioccolata che tanto adora. Ma visto che fra tre giorni è anche il suo compleanno la sorpresa è stata eccezionale: un telegramma di auguri del presidente Giorgio Napolitano. Nonostante qualche piccolo acciacco dovuto al tempo e forse anche all’età e a una caduta in casa, nonna Maria Redaelli è ancora in piedi, sempre simpatica e pronta alla battuta, visto che di spirito ne ha sempre avuto e anche ora, nonostante sia sulla soglia dei 114 anni, ne dispensa a tutti.

Oggi per nonna Maria menù leggerissimo, pastina in brodo e petto di pollo tritato e un pezzettino di colomba. Ma in tavola non mancherà l’uovo di cioccolata che anche quest’anno le è stato donato dall’amico pasticcere di Baranzate Gustavo Nesi.  Oltre agli auguri pasquali e quelli per i 114 anni, anticipati di qualche giorno, l’uovo porta anche i simboli nerazzurri dell’Inter, squadra alla quale nonna Maria è legata dal 1908.

E per la festa del 3 aprile nessuna cerimonia ufficiale come avvenuto lo scorso anno: solo il sindaco Lorenzo Guzzeloni le porterà gli auguri dei cittadini che si aggiungeranno a quelli del Presidente della Repubblica. Naturalmente a festeggiare il traguardo da guinness ci saranno la figlia Carla e il nipote Lamberto che vivono con lei.

Maria Redaelli abita a Novate dal 1974 dopo essersi trasferita da Inzago dove è nata il 3 aprile del 1899. Maestra di filanda e grande tifosa dell’Inter, il 10 gennaio dello scorso anno nonna Maria è entrata nella lista delle cento donne più longeve di sempre. All’età di 113 anni e 284 giorni, il 12 gennaio scorso in seguito alla scomparsa della giapponese Koto Okubo è diventata la terza persona più anziana esistente al mondo. Attualmente è la nonna d’Italia e d’Europa. Il suo stato di salute è sempre stato ottimo e solamente qualche giorno fa mentre camminava in casa è scivolata. Per lei sono bastati due punti alla fronte. A 103 anni invece a causa di una caduta aveva riportato la frattura di un femore dalla quale era guarita in pochi mesi.