di Roberta Rampini

Arese, 13 marzo 2013 - E' morto lontano dalla sua Arese, la città dove per decenni aveva svolto il sacerdozio nell'oratorio della parrocchia S.S. Pietro e Paolo. A ottant'anni don Marco Redaelli si è spento martedì mattina a Mestre, nel convento dove si era ritirato da qualche anno. Originario di Perego, in provincia di Lecco, era stato ordinato sacerdote più di cinquant'anni fa.

Missionario salesiano in Brasile dove portava avanti il suo impegno nei confronti della povera gente e in particolare dei "ninos de rua". Aveva fondato l'associazione "Uniti per la vita" con la quale gestiva le adozioni a distanza dei bambini brasiliani e organizzava iniziative per la raccolta di fondi. Conosciuto come sacerdote buono e caritetavole, era un prete da oratorio, i ragazzi amavano andare alla messa celebrata da lui. Amato dagli aresini, da tutti.

Fino a cinque anni fa quando è stato travolto da un processo con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una bambina aresina che all'epoca dei fatti aveva sette anni. Gli aresini si divisero tra innocentisti e colpevolisti. Lui deluso e affaticato affrontò il processo in lacrime negando sempre quelle accuse. La condanna in primo grado venne confermata anche dalla Corte d'Appello di Milano lo scorso settembre: due anni e mezzo per il religioso. I fatti risalgono al 24 settembre 2007, quando don Marco aveva attirato la piccola nel proprio ufficio con la promessa di darle delle caramelle.

Rimasto solo con lei, l'avrebbe molestata, costringendola a subire atti sessuali, "non particolarmente invasivi". La bimba aveva raccontato tutto facendo scattare la denuncia. In primo grado, in lacrime aveva sempre negato le accuse. Dopo la condanna di primo grado il collegio lo ha trasferito altrove, interdetto dagli uffici di tutela e curatela e gli ha posto il divieto di assumere incarichi nelle scuole e in altre strutture frequentate da minori. I funerali di don Marco si svolgeranno venerdì mattina alle 11 nel suo paese nativo.