Arese, 11 settembre 2012 - Studi scientifici a parte, l’elettrosmog continua a far paura. Vivere vicino a un traliccio dell’alta tensione non è rassicurante: a chiunque sorgerebbero dubbi sui potenziali pericoli che si corrono per la salute. Le linee ad alta tensione che attraversano Arese sono un problema di vecchia data. Gli aresini, fra i primi in Italia, avevano vinto circa 12 anni fa una causa nei confronti dell’Enel che prevedeva l’interramento dei piloni posizionati nel cuore della città. I tralicci in questione, invece, sono tutt’ora presenti e i cittadini sembrano rassegnati alla situazione.

A far parlare (dopo tanto silenzio) di inquinamento da elettrosmog ecco un video-denuncia che in queste ore è stato postato in rete da due cittadini. L’idea è di Alessandro Corniani e Massimiliano Seregni che hanno trascorso la domenica muniti di tester e telecamera in giro per i quartieri a misurare i campi elettromagnetici. «Lavoro nel settore, ho potuto disporre di uno strumento professionale per le misurazioni e la curiosità di sapere che valori avrei potuto riscontrare nella città dove vivo era forte - spiega Corniani - non ho perso l’occasione».

I dati raccolti non sono affatto confortanti. Davanti al cancello dell’elettrodotto di Ospiate sono stati misurati circa 750 nanoTesla che salgono a 1.500 se ci si sposta solo di alcuni metri sotto i cavi dei tralicci. «Secondo le linee guida tracciate dall’Icnirp sopra i 200 nanoTesla i rischi per la salute, come ad esempio leucemie infantili, aumentano e in diversi punti di Arese questi limiti vengono superati», aggiunge.

L’Icnirp, Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti, è un organismo non governativo di esperti scientifici indipendenti riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità. Poco più in la, dopo il canale scolmatore in un’area a sud di Arese interessata da un piano edificatorio che prevede la realizzazione di centinaia di appartamenti, i valori non scendono, il tester indica ancora 750 nanoTesla. «Il nostro lavoro non ha nessuna pretesa scientifica, le rilevazioni sono state effettuate in una sola giornata e non ripetute nel tempo» chiarisce Massimiliano Seregni, candidato sindaco della Lega alle ultime elezioni. «L’obiettivo è quello di sensibilizzare su un tema sul quale circola poca informazione». Al laghetto cava Morganda, sempre a sud della città, ci sono 600 nanoTesla, che scendono a 100 nel campetto da basket all’altro capo della cava: «Qui giocano dei ragazzi in una situazione positiva: i valori in un campo aperto dovrebbero essere 10, 20 microTesla» spiega Corniani.

Stupisce vedere che i dati più preoccupanti sono quelli raccolti vicino alla chiesa Maria Aiuto dei Cristiani (1.900 nanoTesla), al centro sportivo (1.020), nel piazzale del mercato (1.600). «Se esporsi a un campo magnetico può essere pericoloso per la salute non lo sappiano, ma quello che abbiamo testimoniato fa pensare» dicono gli autori del video. Le rilevazioni sono state effettuate domenica.

monica.guerci@ilgiorno.net