Pregnana Milanese, 24 agosto 2012 - Dopo un viaggio senza acqua né cibo, sigillate in scatolette plastica, dagli Stati Uniti a Milano, per 1.150 tartarughine il calvario non è finito: ora rischiano di essere soppresse perché la loro razza rientra nella lista nera degli animali che non possono essere importati in Lombardia. L'ultima parola spetta ai magistrati: dovranno decidere sul futuro dei carapaci e capire come sono finiti in un pacco postale arrivato dopo uno scalo a Roma al magazzino di via Rovedi a Pregnana Milanese.

Qua le tartarughine d'acqua dolce, appartenenti alla razza Trachemys scripta scripta , sono state scoperte da un corriere. L'uomo stava maneggiando il pacco, destinato a un negozio di animali, quando la scatola gli è sfuggita dalle mani, è caduta a terra e ha rivelato il suo contenuto: 1.187 tartarughe, di cui 37 morte durante la traversata transoceanica. Le bestiole erano in pessime condizioni: sul pacco non era segnalato che all'interno fossero trasportati animali e non c'erano acqua e cibo per sfamarli. Il corriere ha avvisato la polizia locale, che a sua volta ha allertato il pubblico ministero di turno a Milano, Paola Biondillo.

Il pm ha disposto il sequestro degli oltre mille carapaci, che sono stati affidati temporaneamente ai veterinari dell'Oasi Wwf Bosco di Vanzago. I "clandestini" sono stati destinati al Centro recupero animali selvatici, una sorta di pronto soccorso che somministra cure ad animali in difficoltà o feriti, che una volta ristabiliti possono essere liberati nel loro habitat naturale. Ma per le tartarurighe americane si pone un problema: appartengono infatti a una razza la cui importazione in Lombardia è a numero chiuso, poiché potrebbe alterare l'ecosistema naturale. Il testo di riferimento è la legge regionale "Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della importazione e della vegetazione spontanea" del 2008 e prevede una lista nera delle specie alloctone (ovvere estranee a un dato habitat, ndr) oggetto di contenimento ed eradicazione.

In base a queste disposizioni i magistrati potrebbero chiedere la soppressione degli animali e non procedere all'adozione, ma fino alla conclusione degli accertamenti il giudizio è sospeso. Bisogna stabilire l'effettiva "pericolosità" delle bestiole: il Wwf ad esempio osserva che si tratterebbe di esemplari "a orecchie gialle", meno infestanti delle cugine "a guance rosse", le Trachemys scripta elegans, con cui spesso sono confusi.

Nel frattempo è scattata una denuncia per maltrattamenti al proprietario del negozio di animali a cui erano destinate le tartarughe. L'uomo è iscritto al registro degli indagati e rischia un'imputazione per importazione illegale una volta che la Forestale, coinvolta nell'inchiesta, avrà concluso gli accertamenti. Il commerciante ha spiegato di non aver dotato il pacco di vaschette dell'acqua perché la confezione sarebbe risultata più pesante e la spedizione gli sarebbe costata troppo. La polizia locale sta procedendo con le indagini per stabilire il percorso compiuto dai carapaci introdotti illegalmente, per identificare eventuali complici del negoziante e per impedire che il reato sia reiterato. Il pm Francesco Cajani oggi ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Anna Maria Zamagni la convalida del sequestro preventivo degli animali.