Arese, 14 agosto 2012 - La bonifica dall’amianto della scuola media Silvio Pellico di Arese è al palo. A vacanze già iniziate, è stata data la notizia che con ogni probabilità, i 400 alunni della scuola saranno trasferiti in un vecchio edificio di Pero per l’intero anno scolastico. Fra i genitori arrabbiati si cercano alternative, si avanzano proposte.

Ma quale soluzione preferiscono le famiglie? Lo chiedono Camilla Johannesen, presidente del Comitato Genitori di Arese e Giuseppe Augurusa, che in questi giorni hanno valutato alcune alternative. La soluzione ufficiale dello spostamento in massa di studenti e arredi scolastici a Pero appare, infatti, sempre più indigesta. “Una verifica sul livello di gradimento delle proposte senza alcuna pretesa statistica potrebbe essere utile - dicono - Consapevoli che in situazioni come queste, come sosteneva un grande pensatore, il meglio è spesso nemico del bene". Le ipotesi andranno sottoposte al prossimo commissario prefettizio, la decisione ultima toccherà alla scuola e all’amministrazione comunale.

 

Ipotesi scuola Pero. La soluzione prospettata è una garanzia sul piano della didattica, pare più complicata la questione logistica: via di collegamento con Pero non agevole, rientri pomeridiani (i rientri potrebbero tuttavia essere previsti ad Arese), alcuni elementi di sicurezza connessi. Resta l’incognita del trasloco delle strutture a seguito di bonifica delle stesse perché situate nella scuola Col di Lana, nonché la necessità di un’intesa con il personale docente e non docente piuttosto complessa considerata la collocazione dell’Istituto.

Ipotesi scuola pomeridiana. Sarebbe possibile garantire l’orario scolastico nel pomeriggio nella scuola di Valera (12 aule) intervenendo sulla rimodulazione degli orari giornalieri (durata ora, numero di ore, sabato). Le restanti sei potrebbero essere quelle dell’oratorio di Mac messe a disposizione dal Parroco (la disponibilità su Don Bosco, pur presente, non risponderebbe a standard adeguati per una scuola). Prevedendo infine una rotazione settimanale dei tre blocchi da sei aule (una settimana al mattino ogni tre). Il mattino, per chi non fa scuola, potrebbe essere gestito attraverso la disponibilità di spazi (Oratorio? Biblioteca?), per ospitare coloro i quali, tra i ragazzi a casa, non avessero soluzioni alternative in famiglia, attraverso la previsione di un servizio di “campo autunnale” a carico del Comune stimato in 90.000 euro (che rappresenta il costo sostenuto per tutto il campo estivo comunale). La criticità è ovviamente rappresentata dalle attività extra scolastiche pomeridiane (potrebbero in questa fase essere anch’esse riorganizzate?), nonché dalla necessità di un’intesa con il personale docente e non docente che tuttavia, appare meno problematica della precedente.

Ipotesi container. Dagli approfondimenti effettuati con una società specializzata (ad esempio quella che ha recentemente realizzato le scuole di Recoaro Terme, vedi sito Comune), è stato possibile verificare che il tempo di realizzazione è di 1,5 mesi (verosimilmente il 1° ottobre), il costo preventivato è 200.000 euro c.ca fino all’1 febbraio. Potrebbe perciò essere necessario posticipare di due settimane l’inizio della scuola (con recuperi nel corso d’anno dei 10 giorni rinviati), ovvero adottare la soluzione di cui sopra per le prime due settimane. La vera criticità è rappresentata dal luogo di installazione dei container che necessitano di un piano in cemento/asfalto (il mercato?). Il “contenimento” del costo entro la cifra consentirebbe procedure più snelle e quindi più veloci.