Arese, 16 gennaio 2012 - La lenta agonia del Centro sportivo comunale Davide Ancilotto (Csda) non sembra aver fine. L’affidamento contestatissimo al partner privato Intese srl nel 2010 è stato solo l’inizio di una gestione fallimentare, denunciata da più parti. La gara pubblica del luglio 2011 per la distribuzione degli ambiti sportivi non è servita a risolvere la difficile situazione. Oggi la fotografia del Centro di via Resegone resta desolante. La struttura non trova la strada del rilancio nemmeno dopo l’insediamento di un nuovo presidente in capo a Facs (la fondazione titolare del Centro sportivo per conto del Comune).

Nemmeno dopo il commissariamento del Comune seguito alle dimissioni del sindaco Gianluigi Fornaro, coinvolto nella truffa del gas e in attesa dell’udienza di patteggiamento fissata per il 25 gennaio. 
I nodi da scigliere sono davvero troppi. E ai tanti si aggiunge anche l’ultima denuncia in ordine di tempo che arriva, questa volta, dalla scuola di tennis. «Stipendi fermi per lo staff degli istruttori alla stagione scorsa», dichiara il direttore della scuola tennistica aresina Stefano Colantuono, che rivendica complessivamente circa 15mila euro ad Arese Sport per la stagione sportiva 2010-2011.

«Abbiamo più volte inutilmente sollecitato Arese Sport circa i mesi di arretrati degli stipendi e l’utilizzo del campo da tennis di via Varzi che nessuno ci ha mai saldato», aggiunge il direttore. Fra Arese Sport e Colantuono la rottura si consuma a luglio 2011. «Abbiamo lavorato senza stipendi fino al termine della stagione sportiva — spiega Colantuono — A settembre, dopo le dimissioni di Paolo Esposito dalla carica di amministratore unico della società, non avevamo ancora risolto la questione. Da quel momento ci siamo rivolti direttamente ad Alessandro Chiappini, socio di maggioranza di Arese Sport, per sollecitare».
 

Nulla di fatto. Ed è fallito così anche il progetto di un’unica grande scuola di tennis che collegasse i nuovi campi della scuola privata Geis e quelli del Centro sportivo comunale in crisi. «Abbiamo portato circa 140 allievi, che significano entrate per 90mila euro — precisa Colantuono. — Qualcuno di noi ha percepito lo stipendio fino ad aprile, qualcuno fino a maggio, qualcuno fino a giugno». Poi le cose cambiano e Arese sport in una lettera comunica che «a causa dell’appesantimento finanziario e della mancata sincronizzazione dei flussi di cassa» non è più in grado di regolare il saldo.«Questa settimana incontreremo il commissario prefettizio del Comune, poi ci muoveremo per vie legali», conclude Colantuono.