Rho, 12 novembre 2011 - "Okkupiano la Fiera". All'insegna di questo slogan, urlato al megafono e scritto a caratteri cubitali su striscioni e volantini, oggi pomeriggio, i giovani del centro sociale Sos Fornace e del comitato Noexpo hanno fatto un blitz all'interno di Fiera Milano a Rho-Pero.

 

Scavalcato abusivamente i tornelli d'ingresso, nonostante l'alt imposto dagli addetti alla sicurezza, una cinquantina di dimostranti ha tirato fuori da borse e zaini, cartelloni, striscioni e volantini di protesta. In corteo, con in testa la bandiera di San Precario, hanno sfilato lungo corso Italia, tra i visitatori del Salone Internazione del motociclo. "Fiera Milano ha dichiarato sui giornali che gli utili sono aumentanti del 16% ma poche settimane fa ha licenziato 37 lavoraroti, dovrebbero licenziare qualche dirigente - spiega Andrea Savi, uno degli esponenti
del centro sociale rhodense - ha speso 32 miliardi per realizzare un palazzo dorato con decine di uffici che ancora oggi è vuoto, non vogliamo che succeda lo stesso con Expo".

 

In corteo hanno raggiunto il centro direzionale e fatto un presidio di un'ora. Saccheggio del territorio, licenziamento, caporalato, cementificazioni, le accuse contro Fiera Milano. Ma non solo. Lo scorso 16 ottobre sono stati notificati ad attivisti del punto San Precario attivo nel centro sociale Fornace, degli avvisi di garanzia per il contenuto del blog dei lavoratori di Fiera Milano. Le accuse sono di minaccia, intimidazioni e diffamazione ai danni della Fiera e del suo amministratore delegato Pazzali. E' anche contro questi avvisi di garanzia che ieri pomeriggio i giovani sono tornati a protestare sotto la vela di Fuksas.

 

"Noi non abbiamo mai minacciato nessuno. Siamo noi la minaccia - spiegano - perché attacchiamo il sistema Fiera, perché noi siamo parte del 99% che produce ricchezza dei territori espropriati dall'1% che saccheggia le
nostre esistenze e trae profitto dalla nostra precarietà. Ma le denunce non ci intimidiscono e continueremo a venire in Fiera per denunciare che dietro a questa lucciante vetrina si nasconde un mondo di sfruttamento,
senza diritti, di licenziamenti e speculazioni".