Rho, 23 luglio 2011 - Scoperti dagli uomini del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Varese, tre falsi dentisti che esercitavano abusivamente la professione, presso gli studi odontoiatrici di medici compiacenti con sede a Rho, Vanzago, Busto Arsizio, Lonate Pozzolo, Angera e Lainate. Il bilancio dell’operazione «Dental care», illustrata ieri dal procuratore Francesco Dettori, dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra, e per la Guardia di Finanza dal maggiore Giuseppe Fugacci e dal generale Antonino Maggiore, è di 7 persone denunciate.
 

Si tratta di tre odontotecnici, denunciati per esercizio abusivo della professione sanitaria, e 4 medici, tre dentisti e uno di base, direttore sanitario di una struttura odontoiatrica, per concorso nel reato, per averli agevolati nell’attività illegale. L’indagine ha preso avvio da una segnalazione, una lettera firmata dove erano indicati i due studi nei quali avrebbero operato i falsi dentisti. I militari hanno subito avviato accertamenti che hanno consentito di ricostruire la rete di rapporti professionali dei tre odontotecnici con i medici titolari degli studi che lasciavano la gran parte degli interventi proprio a chi non aveva i titoli per eseguirli. A fornire gli elementi più importanti all’indagine è stato l’esame dell’hard disk del computer di uno dei tre professionisti, che ha permesso di risalire agli studi presso cui lavorava oltre a quello di Busto Arsizio e cioè quelli a Rho, Vanzago, Angera e Lainate. I falsi dentisti, che non avevano in alcun modo suscitato sospetti nei pazienti, effettuavano ogni tipo di intervento, dalla devitalizzazione alle operazioni chirurgiche, senza possedere le abilitazioni necessarie. 

Interventi confermati dai cittadini che hanno fatto ricorso alle loro cure, una sessantina quelli ascoltati dalle Fiamme gialle. Al di là degli aspetti medici, l’esercizio abusivo della professione ha comportato implicazioni organizzative e contabili riscontrate dagli inquirenti: dall’indagine è risultato infatti che le fatture e le certificazioni rilasciate ai clienti, riportavano l’intestazione del medico effettivo titolare dello studio, ma recavano sottoscrizioni e attestazioni fasulle apposte dagli odontotecnici che intrattenevano rapporti anche con i fornitori.