Arese, 15 luglio 2011 - «All'ex Alfa Romeo di Arese sono state rimosse dal silos le lastre di eternit senza il rispetto delle norme di sicurezza». Lo denuncia lo Slai Cobas. Nelle scorse ore il sindacato di base dell’Alfa Romeo ha inviato una lettera ai sindaci di Arese, Rho, Garbagnate e Lainate, alla Regione Lombardia, Provincia di Milano, alle Asl di Rho e Garbagnate e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Milano per denunciare quello che nelle scorse settimane sarebbe avvenuto nell’ex fabbrica automobilistica dove si è insediata una nuova realtà industriale, la Arese Automotive srl, che si occupa di autologistica, deposito e movimentazione delle auto prima di essere commercializzate.

«Da tre mesi sono in corso i lavori sull’area del Silos e dei capannoni 21, quelli tra la portineria sud ovest e il centro direzionale per la riqualificazione dell’area — spiega Corrado Delle Donne, rappresentante dei Cobas —. Da un mese, in particolare, sono iniziati i lavori di rimozione delle lastre di eternit dal silos. Abbiamo avuto notizia che queste operazioni si stanno svolgendo senza l’adozione delle più elementari norme di sicurezza e, nonostante la richiesta di incontro con la società che ha commissionato i lavori e le proprietà dell’area, non abbiamo avuto nessuna risposta e spiegazione» Da qui la decisione di rivolgersi alle istituzioni e alla Procura per fare chiarezza sia sulle operazioni di smaltimento del pericoloso amianto, sia per richiamare tutti al rispetto delle promesse occupazionali fatte nei mesi scorsi per ricollocare i 62 lavoratori licenziati da Innova Service.

«Chiediamo ai sindaci, alle altre istituzioni e all’Asl un intervento immediato, perchè gli operai addetti allo smaltimento hanno operato senza nessuna protezione personale e adeguata — recita la lettera —. Anche l’area e le cose circostanti non sono state minimamente isolate dalla zona di smaltimento. Chiediamo di essere informati sulle autorizzazioni concesse e se sono stati fatti dei controlli». Amianto, ma non solo. A cinque mesi dal licenziamento dei 62 lavoratori ex Innova Service, il sindacato di base, chiede alle istituzioni di conoscere l’iter dell’accordo di reindustrializzazione e gli impegni per favorire la ricollocazione delle ultime tute blu. Dopo cinque mesi senza stipendio e senza lavoro, la situazione sta diventando drammatica per gli ex cassintegrati Fiat.