Arese, 17 giugno 2011 - Due roghi di origine dolosa in sette giorni a gennaio nel capannone C4 della Greenfluff. Due incendi in poche settimane all’interno della Rottami Metalli Italia srl, ex Rotamfer. Ora, alla storia di queste due aziende che si trovano nell’area ex Alfa Romeo di Arese, si aggiunge l’ennesimo rogo, la scorsa notte all’interno di un capannone della Greenfluff dove erano accumulati quintali di residui provenienti dalla frantumazione degli autoveicoli, denominati appunto fluff. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle due di notte. È stato un addetto alla vigilanza a notare il fumo e dare l’allarme. Sul posto sono arrivati diversi mezzi dei vigili del fuoco da Milano, Garbagnate e Rho, ma questa volta, per fortuna, l’area interessata dal rogo era molto inferiore a quella già danneggiata dal precedente rogo e così sul posto sono rimasti sono un paio di mezzi, fino alla trada mattina di ieri.

Non fiamme alte, ma certamente la paura che il rogo potesse propagarsi e soprattutto la necessità di controllare tutta la zona per spegnere eventuali focolai. Sul posto anche tecnici dell’Arpa e il personale dell’Asl per monitorare la qualità dell’aria e le emissioni. Non sono stati segnalate criticità particolari né problemi per la salute pubblica. Sul posto anche i carabinieri di Arese per accertare le cause del rogo. Gli inquirenti per il momento non fanno ipotesi sull’origine dell’incendio: trattandosi del terzo dall’inizio dell’anno non si esclude l’ipotesi dolosa. Resta da accertare anche se c’è un’unica mano dietro gli incendi che hanno interessato la Greenfluff e la Rottami Italia e soprattutto il «movente» di questi inquientanti episodi. «La mano della mafia si allunga su quest’area - denuncia Corrado Delle Donne, leader sindacale dello Slai Cobas - sicuramente è un incendio doloso anche questa volta, non può essere una semplice coincidenza. Da anni diciamo alla Procura di Milano di indagare su quello che succede nell’ex Alfa Romeo ma nonostante gli esposti presentati fanno finta di non sapere nulla».