Rho, 3 maggio 2011, «Governo, Regione, Provincia e comuni di centro-destra, con una gestione rissosa e ristretta, rischiano di compromettere il successo di un evento che potrebbe riportare Milano e l’Italia al centro del dibattito internazionale». L’evento di cui si parla è l’Expo 2015. Le preoccupazioni sono quelle del Partito Democratico. Se ne è parlato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa con Massimo D’Alema, presidente del Copasir, Pietro Romano, candidato sindaco del Pd, Idv e Sel, Stefano Boeri, capolista del Pd a Milano, i consiglieri regionali Carlo Borghetti, Arianna Cavicchioli, Franco Mirabelli e Stefano Tosi, il segretario regionale Maurizio Martina.
«Il governo di centro-sinistra di Prodi ha fatto di tutto per vincere una sfida importante, per portare l’Expo a Milano, ma in questi anni il centro-destra da Roma a Milano ha perso tempo, ha trasformato un’opportunità di rilancio per il nostro Paese in un’operazione immobiliare — spiega D’Alema —. Se non siamo in grado di costruire un’offerta Paese l’Expo diventa un fallimento. Il successo di questa Esposizione dipende da quanto gli altri Paesi decideranno di investire. Da mesi ribadiamo le nostre preoccupazioni e lanciamo l’allarme, non vogliamo un fallimento come quello della Germania, ma il nostro Governo è impegnato a discutere sui problemi di Berlusconi per accorgersi dei ritardi e dei rischi che corriamo". L’onorevole rhodense del Pd, Vinicio Peluffo, ha ricordato a questo proposito le «non risposte» date dal Governo all’ultima interrogazione presentata su questo tema: nessuna certezza sui fondi per le infrastrutture, nessun impegno sulle «white list» per impedire le infiltrazioni mafiose, nessuna rassicurazione sulla destinazione d’uso dei terreni dopo l’evento.
E così la partita Expo con tutte le sue incognite è uno dei tempi della campagna elettorale che si gioca in queste settimane in città, insieme al Pgt, ai Piani Integrati e alle politiche sociali. Il prossimo sindaco sarà quello dell’Expo, "purtroppo le incertezze su questa importante opportunità sono ancora molte, noi saremo chiamati ad una variante urbanistica, ma non abbiamo ancora garanzie per il nostro territorio — spiega il candidato sindaco, Romano —. Una delle prime decisioni che dovrà prendere il nuovo sindaco è quella se restare o uscire dalla Newco la società che acquisterà le aree dove sorgerà Expo. Se verrò eletto il comune di Rho resterà nella società e parteciperò ai tavoli in cui si decide».
Anche se la quota di partecipazione è tra l’1 e l’1.5%, per la nuova amministrazione cittadina l’importante è esserci. «Trasformando l’Expo in un supermercato del cibo rischiamo di fare una figuraccia planetaria — commenta Boeri — per questo è importante che a Milano e Rho vinca il centrosinistra. E che le due amministrazioni riprendano il timone dell’evento».
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