Garbagnate Milanese, 24 aprile 2011 - Manca ormai poco più di un anno alle prossime elezioni amministrative che andranno a rinnovare un Consiglio comunale e una Giunta che sono decisamente diversi da quelli che erano all’atto del loro insediamento. Questi quattro anni sono certamente stati un periodo abbastanza travagliato per la politica cittadina, con consiglieri che hanno cambiato casacca e un vicesindaco, Giuseppe Lazzati dell’Udc, che non è più tale in quanto sfiduciato dal sindaco Leonardo Marone. La conflittualità è alimentata da alcune importanti questioni, tra le quali la destinazione dell’area denominata Pe4, che secondo l’opposizione, Udc in testa, non sono state risolte e continuano a essere terreno di scontro politico anche piuttosto acceso. «Il sindaco - dice Lazzati - ha tradito gli elettori e il programma elettorale.

Voglio ricordare, infatti, che fu eletto presentandosi, anche sui manifesti elettorali, insieme a me come vicesindaco e che l’Udc si impegnò a fondo in quella campagna elettorale per spiegare ai suoi elettori il proprio impegno sul programma concordato. Ebbene, dopo avere rimosso me dalla carica, questa maggioranza non ha nemmeno tenuto fede al programma sottoscritto che prevedeva che nell’area Pe4 si sarebbe costruito un centro sportivo che avrebbe idealmente riunito Garbagnate alle frazioni di Santa Maria Rossa e Bariana. Su quell’area ora verrà realizzato un centro commerciale». In realtà quell’area era stata destinata alle attività commerciali dalla precedente amministrazione di centrosinistra. «E’ vero - continua Lazzati - ma c’era un preciso accordo formale per cambiarne la destinazione d’uso. E non credo che la questione abbia creato disappunto solo nell’Udc, visto che in questi quattro anni in Giunta sono stati cambiati ben sei assessori».
 

Per l’Udc il problema non è la scelta tra un centro commerciale o sportivo ma, come spiega Lazzati, il futuro che si vuole dare a Garbagnate: «Un nuovo centro commerciale impatterebbe in maniera drammatica sulla viabilità e sul tessuto commerciale della città. Nello spazio di pochi chilometri ci sono già tre centri commerciali, in uno dei quali inizieranno a breve dei lavori che porteranno al raddoppio della superficie, e in più ne dovrebbe sorgere uno nuovo nell’area ex Alfa.

Non dimentichiamo poi il commercio di vicinato, che comunque andrebbe tutelato. Faccio un esempio: poco tempo fa è stato inaugurato un grosso centro per il fai da te. Ebbene, da quando ha aperto la viabilità è peggiorata drammaticamente e in più un operatore locale ha lamentato che, se prima dell’apertura faceva un centinaio di scontrini al giorno, oggi ne stacca a malapena una decina. Diciamocelo chiaramente, questo centro commerciale, o meglio gli oneri di urbanizzazione che ne deriveranno, fanno comodo solo all’amministrazione a fini di bilancio. Solo che gli spazi edificabili finiranno presto e senza queste entrate andremo incontro a un futuro difficile. Non è ragionando a breve termine che si gestisce un Comune e l’eredità che questa amministrazione lascerà a chi verrà dopo è purtroppo pesantissima». Intanto per il 19 maggio è attesa la sentenza del Tar in merito all’ammissibilità di un referendum consultivo sul Pe4 bocciato in consiglio comunale.