Bollate, Villa Arconati e il Parco delle Groane visti da Milano

Due appuntamenti all’Urban Center, il 23 giugno e il 4 luglio

La facciata principale di Villa Arconati a Bollate

La facciata principale di Villa Arconati a Bollate

Bollate (Milano), 21 giugno 2017 - Si chiama “Milano chiama Groane”, il ciclo di approfondimento e di studio che parla del polmone verde a nord ovest di Milano, il Parco delle Groane, dalla genesi ai giorni nostri e di una delle eccellenze culturali dell'area: Villa Arconati di Castellazzo di Bollate, sede a luglio di uno dei Festival più apprezzati della Lombardia. L'iniziativa, con il patrocinio del Comune di Bollate, sarà ospitata all’Urban Center di Milano in Galleria Vittorio Emanuele, lato Piazza Scala. Il primo appuntamento “Parco delle Groane, la natura sulla porta di casa” è in programma per venerdì 23 giugno alle 17.30, il secondo “Milano chiama Castellazzo – la villa, il conte Galeazzo Arconati, Leonardo e molto altro” è in programma martedì 4 luglio, sempre alle 17.30. La natura sulla porta di casa Il Parco delle Groane è stato promosso a partire dagli anni Sessanta ma la sua istituzione è avvenuta nel 1976, tre anni dopo il Parco del Ticino. Si dovettero superare enormi difficoltà e diffidenze per arrivare al polmone verde a disposizione di tutti i cittadini, tale come è ora, sulla porta di casa. La storia di questo territorio che i milanesi conoscono poco e che, eppure, è a un passo dalla città, le curiosità, le bellezze. Ne parlano Roberto della Rovere, presidente del Parco regionale delle Groane, Gianni Beltrame, uno dei "padri fondatori" del Parco ed ex direttore del PIM (Centro Studi del piano intercomunale milanese), Fabio Lopez, direttore del Parco delle Groane fino al 2005, e Mario Girelli, attuale direttore del Parco delle Groane Milano chiama Castellazzo Nel Parco delle Groane c’è la più grandiosa villa barocca di Lombardia, luogo del cuore con i suoi giardini considerati fra i primi dieci d’Italia per bellezza e importanza architettonica. Dell’uomo che ha realizzato questo capolavoro si parla poco e si conosce poco, eppure fu uno fra i personaggi più straordinari dell’epoca spagnola, che lasciò ai posteri, oltre alla sontuosa dimora, il Codice Atlantico vinciano, il colosso di Pompeo e le straordinarie opere del Bambaja per il monumento a Gaston de Foix (oggi in Castello): Galeazzo Arconati. Un viaggio attraverso la storia e la natura, un viaggio sorprendente che inizia ai tempi dei romani, attraversa il rinascimento e la peste, per giungere ai tempi nostri, fra gli straordinari eventi del Festival e le prospettive di recupero dell’insigne monumento, appena sulla porta di casa. Intervengono: Fabio Lopez (ex direttore del Parco Groane), Carlo Dones (ricercatore), Giancarlo Cattaneo (Comune di Bollate) e Sonia Corain di Fondazione Augusto Rancilio: