Il sindaco di Cesate: dateci uno spazio Expo per far rinascere Qué Tal

Giancarla Marchesi rilancia sul futuro del centro di aggregazione dopo la scoperta degli autori del rogo

Giancarla Marchesi, prima a destra, alla festa di sostegno al Qué Tal

Giancarla Marchesi, prima a destra, alla festa di sostegno al Qué Tal

Cesate (Milano), 5 agosto 2015 - "Disarmante". Così, a caldo, la sindaca Giancarla Marchesi. I carabinieri del comando di Rho hanno individuato nelle scorse ore gli autori del rogo che domenica scorsa ha mandato in cenere il Qué Tal, il centro di aggregazione giovanile di via Bellini. Si tratta di 5 adolescenti, tredici anni il più piccolo del gruppo, gli altri 14enni. "Un gesto che mi aveva molto inquietato, il timore che fosse frutto di una bravata lo avevamo maturato tutti, ma oggi sapere l’età dei ragazzi lascia senza parole. Quello che mi chiedo è dove sono le famiglie di questi giovani? Hanno dato alle fiamme uno spazio frequentato da loro coetanei, uno spazio nel quale si portavano avanti progetti culturali, educativi, momenti di aggregazione. Lo hanno fatto per gioco? Non ci sono parole di commento per poter descrivere quello che provo".

I danni sono ingenti, la struttura è inagibile, per ricostruire serviranno molte risorse. "Devo ringraziare i carabinieri di Cesate per l’ottimo lavoro che hanno svolto, le indagini sono state velocissime: in meno di una settimana hanno individuato gli autori dell’incendio", aggiunge Marchesi. I legali del Comune sono già al lavoro per capire come si potrà recuperare il danno.

Intanto ieri mattina, poco prima di ricevere la notizia della chiusura delle indagini, dalla scrivania della prima cittadina era già partita una lettera indirizzata al commissario unico di Expo Giuseppe Sala e alla presidente Diana Bracco, al governatore della Lombardia Roberto Maroni al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ai consiglieri delegati della Città Metropolitana, a Carlo Sangalli presidente della Camera di Commercio di Milano e di Confcommercio.

"Da giorni stiamo lavorando per capire come far ripartire il centro giovani. Dopo lo sgomento, nelle ore successive all’incendio ci siamo guardati tutti in faccia, amministratori, educatori, animatori e abbiamo pensato da subito che bisognava ricostruire – dichiara la sindaca -. In un modo o nell’altro vogliamo che il servizio torni a funzionare. Per questo a Expo chiedo di adottare il Qué Tal, destinando uno dei prefabbricati utilizzati per l’esposizione universale per ricostruire il nostro centro giovani. Servirà una struttura di 300 metri quadrati. La richiesta è partita".