Bollate (Milano), 29 maggio 2016 - Corteo cittadino mercoledì per salvare l’ospedale dal declassamento. Il sindacato Fials e i cittadini partiranno alle 20.30 dalla portineria del Caduti Bollatesi in via Piave a Bollate e sfileranno per arrivare sotto il municipio e chiedere a gran voce a tutte le istituzioni di scendere in campo contro la chiusura dei reparti. Personale ridotto, diminuiscono i servizi, si chiudono i reparti, la trasformazione dell’ospedale bollatese in un centro per le cure di malattie croniche vista da qui sembra finita su una strada a fondo cieco.
«La radiologia chiude adesso alle 15,40; la notte il portiere non la fa più, per recuperare le ore va alla casa di riposo Sandro Pertini di Garbagnate. Senza il personale che viene continuamente portato via da Bollate è difficile immaginare che qui si stia realizzando qualche progetto», commentano Paolo di Fatta e Barbara Rizzi della Fials che nei giorni scorsi si sono rivolti alla Commissione Sanità perché si faccia chiarezza sul futuro dell’ospedale cittadino. «Ci chiediamo che cosa rimane e cosa s’intende fare per aprire il Pot a Bollate secondo le linee regionali. È arrivato il momento di dare risposte e chiarimenti ai lavoratori e ai cittadini del territorio. In questi mesi stiamo solo assistendo a chiusure nel presidio ospedaliero di Bollate senza che nessuno ne renda conto».
Lungo l’elenco dei reparti dismessi: radiologia e Tac, mammografia, il Pronto soccorso trasformato in punto di primo intervento solo diurno ad agosto chiuso anche quello. Spento il Day Hospital oncologico è ora il turno del Blocco operatorio e per conseguenza dei reparti di piccola chirurgia, endoscopia e tutto il resto. Quel che resta sono alcuni degli ambulatori specialistici aperti due volte alla settimana.
«Quali sono dunque i servizi che resteranno?», è la domanda ancora senza risposte che lavoratori, cittadini e forze politiche stanno rivolgendo da mesi da un lato alla direttrice generale dell’Asst rhodense Ida Ramponi e dall’altra al governatore della Lombardia Roberto Maroni. Al corteo non mancherà il sindaco Francesco Vassallo. «Parteciperò al corteo perché il destino dell’ospedale di Bollate che è sempre stato un’eccellenza è anche il destino della città. Scendo in campo al fianco dei cittadini – dichiara il sindaco –. Le istituzioni devono essere vicine alla gente che vuol far sentire la sua voce affinché i servizi sanitari non gli vengano portati via».