Scandalo nel carcere di Bollate, detenuta serba 30enne rimane incinta

E' il terzo caso negli ultimi cinque anni. Il sindacato Sappe: "E' inaccettabile, bisogna fare chiarezza"

Il carcere di Bollate

Il carcere di Bollate

Bollate (Milano), 3 ottobre 2015 - Ancora una gravidanza in carcere. Una detenuta serba di 30 anni, condannata fino al 2040 per diversi reati tra i quali riduzione in stato di schiavitù e lesioni, è rimasta incinta durante la detenzione. L'allarme è stato lanciato dal sindacato Sappe“Il carcere di Bollate è evidentemente fin troppo avanzato circa il trattamento e la rieducazione dei detenuti, se si pensa che in cinque anni si sono contate ben 3 gravidanze, conseguenza di rapporti sessuali dietro le sbarre - commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria -. A causa di un malore la 30enne è stata portata in ospedale: qui abbiamo scoperto che era in attesa di un bimbo. Ovviamente grande è stata la sorpresa, anche se i due precedenti avrebbero dovuto indurre l’amministrazione penitenziaria a riflettere seriamente su questi episodi. Adesso la detenuta farà in modo di differire la pena non più in carcere per portare a termine la gravidanza. Non è normale che una detenuta o un detenuto (ma anche un’educatrice carceraria) possa diventare genitore a seguito di un rapporto sessuale consumato furtivamente dietro le sbarre". Capece, infine, sollecita il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ed il capo dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo “a disporre una immediata inchiesta ministeriale che chiarisca come ciò sia potuto accadere, oltre a un'analisi complessiva sulla gestione del carcere".