Bollate, picchia l’anziana madre e le rompe la spalla

Arrestata una quarantaquattrenne disoccupata

I soccorritori hanno chiamato i carabinieri

I soccorritori hanno chiamato i carabinieri

Bollate (Milano), 30 maggio 2015 - Parole dure e insulti. Poi un’aggressione tanto violenta da procurare all’anziana madre la frattura della spalla destra. Infine la telefonata al 118: «Venite, mia mamma si è fatta male, è caduta dalle scale». Ma la bugia è stata subito smascherata e la figlia arrestata dai carabinieri.

È successo nel tardo pomeriggio di giovedì. In manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, aggravati dalla flagranza, è finita una 44enne bollatese, senza lavoro da qualche mese. Intorno alle 17.30 – per motivi ancora sconosciuti ma probabilmente banali – la 44enne ha avuto una discussione con la madre, una pensionata di 67 anni, nell’appartamento dove vivono le due donne, in via Monte Grappa 6.

Urla contro la madre, rimproveri e poi spintoni e botte. Tante e con rabbia. La mamma a un certo punto si è accasciata in lacrime, lamentava un dolore atroce alla spalla destra. Non riusciva a muovere l’articolazione, ha supplicato la figlia di calmarsi e chiamare un’ambulanza.

La 44enne ha capito la gravità della situazione e ha telefonato alla centrale operativa del 118 di Milano. All’operatore ha raccontato di un’improvvisa caduta della mamma dalle scale e del fatto che aveva un dolore alla spalla. Sul posto è arrivata l’ambulanza, ai medici sono bastati pochi minuti per capire che quelle lesioni non erano compatibili con una caduta dalle scale.

E così hanno chiamato anche i carabinieri della Tenenza di Bollate. Equipe sanitaria e militari hanno fatto qualche domanda alla pensionata e accertato che le lesioni erano imputabili alle percosse inflitte poco prima dalla figlia durante la lite. La vittima è stata accompagnata all’ospedale Sacco di Milano dove è tutt’ora ricoverata in attesa di un intervento chirurgico per la frattura alla spalla.

La figlia è stata trasferita in caserma e, conclusi gli accertamenti, trasferita nel carcere milanese di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini continuano per stabilire se quel litigio così violento sia stato il primo o se la figlia avesse aggredito altre volte la madre.