Arese, scontro sulla rivoluzione viabilistica

Ruspe al lavoro e strade chiuse. I cittadini vanno all’attacco

Gli operai sono entrati in azione per modificare le arterie principali di Arese

Gli operai sono entrati in azione per modificare le arterie principali di Arese

Arese (Milano), 22 luglio 2015 - Estate di cantieri. Da ieri non si circola nell’incrocio tra i viali Resegone e Sempione e via Matteotti. "Rispetto alle previsioni iniziali si è resa necessaria la chiusura per consentire la riapertura del tratto per l’avvio dell’anno scolastico" spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Enrico Ioli, che ieri mattina ha partecipato alla riunione settimanale dei capi cantiere. La strada sarà riaperta per il 24 agosto. "Si lavora per migliorare la città, sotto lo sguardo vigile dei cittadini - dice l’assessore -. Sono molto soddisfatto dei risultati e stiamo rispettando i tempi. Le nuove rotatorie, gli attraversamenti ciclopedonali rialzati e il restringimento delle corsie per le auto, che si possono già vedere in viale Resegone, rallentano di fatto la velocità dei veicoli". A chi avanza dubbi, Ioli rimanda alla lettura dei rilievi del traffico eseguiti prima dell’avvio dei lavori "con passaggi a velocità comprese tra i 90 e i 110 chilometri orari". In centro città le ruspe sono all’opera per realizzare l’osteggiato Piano della Viabilità che modificherà drasticamente tutta la circolazione urbana: tante rotonde, pochi semafori, piste ciclabili e dossi di rallentamento renderanno, secondo i piani dell’amministrazione comunale, le strade più sicure. Una rivoluzione che coinvolge i principali assi viari e che non smette di sollevare polemiche. Cittadini e il comitato Passaparola seguono passo passo l’avanzamento dei lavori, finanziati da più di 7 milioni di euro messi sul piatto dagli investitori nell’ambito degli accordi per la riqualificazione dell’ex Alfa Romeo.

"Le nuove rotonde non rallentano le auto", lamenta Massimiliano Seregni portavoce del comitato. "Per mesi abbiamo cercato di far comprendere al sindaco e al suo assessore che togliere i semafori a presidio dei pedoni (anziani, bambini e ragazzi in particolare) rappresentava una vera e propria follia - aggiunge Seregni -. Avevamo mostrato come per gli automobilisti sarebbe stato facile “tagliare” le rotatorie, annullando così ogni rallentamento. In questo modo la sicurezza delle nostre strade è stata lasciata unicamente al buonsenso di chi si trova al volante. E non saranno di certo dei cartelli con l’indicazione del limite di 30 chilometri orari a fare la differenza».