Provincia di Lodi, se sei single hai più punti in graduatoria

L'avviso di di mobilità interna per sei posti legati a competenze diventate regionali dà la priorità ai cuori solitari, perché monoreddito. I sindacati preparano una diffida

Dipendenti della Provincia durante la recente ‘sventagliata’ di protesta

Dipendenti della Provincia durante la recente ‘sventagliata’ di protesta

Lodi, 2 agosto 2015 - I cuori solitari sono una categoria da tutelare? Alla Provincia di Lodi pensano di sì. E così nell’avviso esplorativo per l’assegnazione di sei posti alle attività di Agricoltura, foreste, caccia e pesca, passate dal 30 giugno tra le competenze di Regione Lombardia, spunta la priorità ai lavoratori senza coniuge o convivente. Ai single, insomma, o ai vedovi. Per i quali sono previsti dieci punti, contro i sette che il bando assegna alle famiglie monoreddito, sposate o conviventi. Ma i sindacati contestano modalità e criteri dell’avviso di mobilità interna preparato in tutta fretta e concluso nel giro di 24 ore.

L’avviso esplorativo, rivolto ai 90 dipendenti a tempo indeterminato di palazzo San Cristoforo in «eccedenza» con l’entrata in vigore della riforma Delrio, è stato pubblicato la mattina del 9 luglio e chiuso a mezzogiorno del 10. Alla scadenza le domande presentate sono state 76, ma a oggi sono una ventina i lavoratori che minacciano di presentare ricorso. Perché rientrare o meno in quell’elenco di sei, in un momento in cui poco si sa del futuro dei lavoratori provinciali, non è cosa da poco. "Si è preferito agevolare chi è single e non le famiglie monoreddito", spiegano alcuni dipendenti delusi dall’atteggiamento dei vertici. Intanto, sindacati e dipendenti hanno sottoscritto ieri mattina un atto di diffida da consegnare al dirigente provinciale. "La graduatoria non è legittima – dice Massimiliano Castellone, segretario Uil Lodi –. Non è stato rispettato l’accordo che avevamo siglato con l’Amministrazione. I bandi di mobilità interna devono essere prima esaminati e concordati con le sigle sindacali. Peccato che non siamo stati contattati da nessuno. La norma stessa della legge Delrio prevede la collaborazione con i sindacati. Anche i criteri scelti per formare le graduatorie non ci trovano d’accordo. Il dirigente e l’Amministrazione hanno avuto troppo fretta nel preparare questo avviso esplorativo. Chiediamo una nuova procedura per permettere a tutti gli interessati di partecipare. Tanti si trovavano in ferie e non sono stati informati. Ricorrere al Tar? Ha tempi lunghi e costi molto alti, preferisco il buonsenso".

Il futuro dei dipendenti della Provincia è sempre più incerto. I 180 lavoratori di palazzo San Cristoforo, che hanno dichiarato lo stato d’agitazione a fine giugno, continuano a lavorare nonostante la carenza di personale negli uffici, assenza di fondi per interventi e bandi di mobilità interna ancora fermi al palo. "La Provincia di Lodi riuscirà ad andare avanti fino alla fine dell’anno – precisa Castellone –, poi non ci saranno più soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti. Il tempo stringe, ma l’Amministrazione è sempre più latitante. Entro il 30 settembre dovrà essere approvato il bilancio di previsione dell’ente di secondo livello, ma se permangono queste condizioni la Provincia dovrà dichiarare il dissesto finanziario".