Varese, l’ex sindaco Fumagalli dovrà risarcire Palazzo Estense

Sentenza della Corte dei conti in seguito alla condanna per peculato: dovrà versare 15.300 euro

L'ex sindaco leghista Aldo Fumagalli

L'ex sindaco leghista Aldo Fumagalli

Varese, 7 dicembre 2016 - L'ex sindaco Aldo Fumagalli dovrà risarcire il Comune di Varese per una cifra pari a 15.300 euro. Lo ha stabilito la Corte dei conti, esprimendosi in merito all’istanza presentata dalla Procura regionale relativa alle vicende giudiziarie che nei primi anni Duemila videro protagonista l’ex primo cittadino leghista, vicende che portarono a condanne in primo e secondo grado con le accuse di peculato e corruzione (quest’ultima poi annullata dalla Cassazione).

Fumagalli era stato quindi condannato in via definitiva a tre anni per aver utilizzato l’auto di servizio a fini personali, sottraendo tra l’altro due agenti della polizia locale - in qualità di autisti personali - allo svolgimento delle pubbliche funzioni. Secondo quanto accertato nei tre gradi di giudizio, l’ex primo cittadino non solo utilizzava l’auto in prima persona «senza alcuna ragione amministrativa o istituzionale», ma la metteva inoltre a disposizione di alcune cittadine romene, all’epoca dei fatti extracomunitarie. Sebbene non oggetto di condanna penale, la Corte dei conti ha preso in considerazione anche l’assegnazione di un alloggio comunale a due cittadine romene su diretta richiesta di Fumagalli, in barba ai regolamenti comunali.

La Procura aveva quantificato il danno in diecimila euro così ripartiti: tremila per l’utilizzo dell’automobile di servizio a fini personali, seimila per aver impiegato dipendenti pubblici (gli agenti di polizia locale con funzione di autisti) per fini non istituzionali e mille per le spese di utilizzo dell’appartamento nei venti giorni in cui era stato abitato dalle due donne romene. Inoltre, la Procura aveva quantificato un danno di immagine per il Comune pari a 40mila euro. La richiesta totale di risarcimento ammontava dunque a 50mila euro ma la Corte dei conti, sentite anche le istanze della difesa rappresentata dall’avvocato Stefano Bruno, ha stabilito un risarcimento di 15.300 euro.

I costi relativi all’utilizzo dell’auto di servizio sono stati quantificati in duemila euro, quelli relativi agli agenti di polizia locali in tremila e le utenze dell’appartamento rideterminate in 300 euro. Il danno di immagine invece, considerato soprattutto che Fumagalli «ebbe eticamente a dimettersi subito dopo tali vicende» e che la campagna stampa che ne era scaturita risultasse «incentrata su aspetti suggestivi, personali ed extraistituzionali e non solo sui fatti di reato oggetto di causa», è stato quantificato in 10mila euro. La somma totale che Fumagalli dovrà versare a Palazzo Estense è dunque pari a 15.300 euro, cui si aggiungono 650 euro di spese processuali.