Lombardia, pendolari al Pirellone: vogliamo più controlli

L'operazione sicurezza a bordo dei convogli Trenord "è stata solo marketing" e inoltre servono "più chiarezza e controlli da parte della Regione nell’applicazione dei bonus sugli abbonamenti in caso di ripetuti disservizi" di FABIO FLORINDI

Viaggiatori Trenord

Viaggiatori Trenord

Milano, 12 febbraio 2016 - L'operazione sicurezza a bordo dei convogli Trenord «è stata solo marketing» e inoltre servono «più chiarezza e controlli da parte della Regione nell’applicazione dei bonus sugli abbonamenti in caso di ripetuti disservizi». Questi alcuni dei punti chiave su cui hanno insistito i rappresentanti del comitato pendolari e viaggiatori lombardi, Simone Verni e Matteo Mambretti, auditi ieri in commissione regionale Territorio. I due sono membri della conferenza regionale del trasporto pubblico locale.

La campagna sulla sicurezza sui treni e nelle stazioni, avviata dalla Regione e da Trenord, aveva portato lo scorso 1° settembre all’entrata in servizio di 150 ‘vigilantes’ che erano in sostanza degli stewart, senza possibilità di provvedere a sanzioni. Dal 1° febbraio, poi, sono arrivate delle vere e proprie guardie giurate. Nel corso dell’audizione i rappresentanti dei pendolari hanno denunciato che quella avviata a settembre «è stata solo un’operazione di facciata e di marketing», perché «questo personale non aveva la possibilità di intervenire direttamente ma doveva avvisare la polizia». Complessivamente l’operazione «è costata alle casse pubbliche 7 milioni di euro e non è servita neppure a ridurre la percentuale delle evasioni dei biglietti». Infatti «in conferenza regionale del tpl ci hanno detto che nel 2014 il 46% delle spese veniva coperto con le entrate che arrivavano da ticket e abbonamenti, percentuale scesa al 39% nel 2015».

I pendolari chiedono anche «più chiarezza e controlli nell’applicazione dei bonus sugli abbonamenti» previsti nei casi di superamento di quello che viene definito “standard minimo”. A controllare, infatti, «deve essere la Regione e non direttamente Trenord». Altra nota dolente riguarda la conferenza regionale del tpl che «dovrebbe essere un organo di consultazione, ma in realtà si viene solo informati delle decisioni già prese». Invece i pendolari vogliono essere coinvolti, anche perché «ci piacerebbe guardare al tpl con una prospettiva di medio-lungo termine». Servirebbe poi un ammodernamento infrastrutturale, ad esempio sugli scambi e sui semafori nei pressi delle stazioni. Infine il capitolo Expo. Certamente l’Esposizione «ha contribuito a migliorare lievemente il servizio, ma non c’è stato quello scatto in avanti che molti si aspettavano».

Al termine dell’audizione la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Iolanda Nanni, è tornata sull’operazione sicurezza sui treni e nelle stazioni. Parlando di una lettera della Prefettura di Milano, ha detto che anche lì si sottolinea come l’operazione sicurezza targata Regione-Trenord «non fosse da annoverare tra i servizi di sicurezza sussidiaria e che il servizio non includeva attività di accertamento e contestazione delle violazioni amministrative a bordo dei mezzi». Nelle file della maggioranza, il consigliere leghista Roberto Anelli, sostiene che «non si è trattato di un’operazione di marketing perché avere nelle stazioni la presenza di queste persone con il giubbotto di Trenord era un deterrente per alcuni casi di microcriminalità e dava una sicurezza in più agli utenti dei treni».