Bagarre Pd, Boschi: "Vietnam? Noi giovani più saggi dei senatori". Serracchiani: alternativa è Grillo o Lega

Ancora tensione nel Pd tra renziani e 'dissidenti'. Botta e risposta Orfini-Chiti, alla fine è il ministro a mettere in riga tutti: "Nel partito si decide a maggioranza, chi perde faccia passo indietro". Appello del vicesegretario

Maria Elena Boschi (Ansa)

Maria Elena Boschi (Ansa)

Roma, 2 agosto 2015 - Continua la bagarre interna al Pd, e non soltanto sui 'casi' più caldi, ovvero quelli del voto su Azzollini (VIDEO) e Rai. Stamani si è fatto sentire, via Twitter, il presidente del partito. "Che alcuni senatori del mio partito minaccino il 'Vietnam parlamentare' contro il nostro governo a me pare incredibile. Ma forse sono strano io", scrive Matteo Orfini in risposta ai 'ribelli dem' contrari alle riforme della Costituzione, scuola, lavoro e welfare. 

CHITI E MIGLIAVACCA: PD PRENDE CHINA PERICOLOSA - La replica al presidente del Pd arriva nel pomeriggio, in una nota a firma dei senatori Vannino Chiti e Maurizio Migliavacca. Proprio Chiti aveva lanciato ieri un duro attacco contro lo zoccolo renziano del partito"Lealtà non è fedeltà acritica - scrivono i due senatori - su questo non siamo disposti ad accettare lezioni". "Nel Pd attuale - si chiedono i due - c'è spazio per chi abbia posizioni diverse sulle riforme? Oppure è un disturbo insopportabile, un delitto di lesa maestà?". 

"Si continua nel Pd su una china politicamente pericolosa - avvertono Chiti e Migliavacca -  Prendendo a pretesto articoli o addirittura titoli anziché dichiarazioni, i soliti pretoriani dell'obbedire senza discutere si lanciano, nella solita successione preordinata, in polemiche prive di fondamento. Si inventano congiure, trappole, agguati". E ancora: "È grave che in questa schiera di volontari dell'intolleranza ci sia anche il presidente dell'Assemblea nazionale che avrebbe il dovere di garantire un pluralismo serio".

BOSCHI: GIOVANI PD PIU' SAGGI - In serata è Maria Elena Boschi a mettere tutti in riga: "Il presidente Orfini ha usato la parola Vietnam perché altri l'hanno minacciata" a partire proprio da Chiti, dice il ministro dal palco della festa dell'Unità di Casalgrande. "Toccherà a noi giovani esser più saggi di senatori che hanno più esperienza ma minacciano la guerriglia parlamentare contro il proprio partito".  

"Nel Pd - insiste - dopo aver discusso dobbiamo andare avanti e se non siamo tutti d'accordo come in tutte le migliori famiglie si decide a maggioranza. E quando si è deciso chi ha un'idea diversa è normale che faccia un passo indietro". Per la Boschi il fronte della minoranza sta mettendo "in discussione questo principio di democrazia". Poi chiama in causa lo spauracchio Lega e Cinque Stelle: "Chi rema contro le riforme - incalza il ministro - si assume la responsabilità di consegnare il nostro Paese ai vari Grillo e Salvini, alle destre populiste. Io questo rischio non lo voglio correre". Moniti alla minoranza, dunque, mentre la mano è tesa alla destra di Silvio Berlusconi. "Vorremmo che avessero il consenso di una parte dell'opposizione", dice il ministro che poi precisa "ma non perché siamo spaventati dai numeri". "Mi auguro - conclude- che torneremo a votarle insieme al Senato, anche con Fi o con una parte di Fi". Altrimenti, il Pd "farà da solo".

SERRACCHIANI: ALTERNATIVA E' SALVINI E GRILLO - Da Casalgrande ad Aquileia. Alle parole del ministro fanno eco quelle del vicesegretario dem Debora Serracchiani, che parla dalla festa dell'Unità del comune friulano. Dopo il mea culpa sul caso Azzollini, la governatrice torna ad allinearsi con i vertici. "Si può anche mandare a casa questo governo ma bisogna avere chiaro in testa che l'alternativa si chiama Salvini e Grillo e accettare questo rischio". Serracchiani lancia un appello alla 'fronda': "Chiedo a tutto il Pd, minoranza compresa, di respingere questo rischio".