Violenze alla ex "per liberarla dai demoni": marocchino condannato a 8 anni

L'uomo, un 45enne residente a Montù Beccaria, è stato condannato per stalking, danneggiamenti, lesioni e violenza sessuale di Nicoletta Pisanu

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Montù Beccaria, 31 ottobre 2014 - Atti persecutori e violenze all'ex moglie per «liberarla dall’influsso della stregoneria» e «guarirla dal malocchio». Ieri mattina Abdelkader M., marocchino di 45 anni residente a Montù Beccaria, è stato condannato dal tribunale di Pavia a otto anni di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro per i reati di stalking, danneggiamenti, lesioni e violenza sessuale.

L’accusa aveva chiesto una condanna a undici anni di carcere, mentre la difesa, affidata all’avvocato Barbara Bertoni, aveva chiesto di rimettersi a una nuova perizia psichiatrica. Abdelkader M. poche settimane fa era stato dichiarato capace di intendere e volere da un perito, quindi ritenuto in grado di prendere parte al processo. Ieri, al momento della sentenza, l’imputato era presente in aula. Lunga la serie di tormenti ricostruita durante il processo. Secondo le accuse, l’imputato avrebbe violentato e picchiato la donna ripetutamente, nel corso del matrimonio, poi lei avrebbe chiesto la separazione.

Lui era convinto che alla donna fosse stata fatta un’oscura magia e che non fosse più la stessa a causa dell’intervento di forze occulte, così avrebbe pensato diverse volte di liberarla con il potere delle letture tratte dal Corano. Non solo, secondo la Procura botte e atti persecutori sono stati commessi almeno dal 2010 in poi. Alle forze dell’ordine, la signora ha spiegato di aver trovato più volte frasi inquietanti incise sulla fiancata della sua auto, “scritte” con un oggetto appuntito. Veniva sommersa da bigliettini e lettere che riportavano minacce di morte, lui la pedinava di continuo e cercava di aggredirla.

La donna aveva paura, era angosciata dalla costante presenza dell’ex marito e temeva per l’incolumità del loro bambino. Era piombata in un profondo stato d’ansia che l’aveva spinta a cambiare le sue abitudini quotidiane, come per esempio percorrere strade diverse una volta uscita di casa. In seguito alla denuncia, Abdelkader M. a febbraio è stato arrestato e portato in carcere a Pavia, dove tuttora si trova. Il suo legale ha commentato: «Leggeremo le motivazioni della sentenza e ricorreremo in appello».