L’Oltrepo punta all’Unesco, la sfida è con il Chianti

Firmato il protocollo d’intesa tra enti all’Enoteca regionale di Cassino Po

Da sinistra Antonio Riviezzi Cristina Cappellini e Daniele Bosone con il documento del protocollo d’intesa (Torres)

Da sinistra Antonio Riviezzi Cristina Cappellini e Daniele Bosone con il documento del protocollo d’intesa (Torres)

Broni, 25 giugno 2016 - Un processo lungo e una sfida non semplice perchè la competizione, all’insegna del vino, avviene nientemeno che con il Chianti, ma l’Oltrepo è convinto e punta al prestigioso riconoscimento di patrimonio dell’Unesco. Ieri è stato firmato un protocollo d’intesa. «Le Langhe hanno già ottenuto l’accreditamento in funzione delle loro prerogative paesaggistiche, noi dobbiamo puntare sulla storia millenaria della vitivinicoltura», ha sottolineato il presidente della provincia Daniele Bosone presente ieri all’Enoteca regionale di Cassino Po, insieme all’assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini, agli assessori provinciali Emanuela Marchiafava e Paolo Gramigna, mentre gli onori di casa li ha fatti il neo sindaco di Broni, Antonio Riviezzi. Il fronte è già abbastanza ampio: una trentina di Comuni (molti i sindaci presenti della Valle Versa e della Valle Staffora) a cui se ne aggiungeranno altri, presente e schierato anche il Gal Oltrepo, il Consorzio Vini Doc, il Distretto del vino, il Club del Buttafuoco storico, la Comunità montana, le organizzazioni di categoria del settore agricolo. L’obiettivo richiede uno sforzo notevole sia sul piano del sistema territoriale sia su quello finanziario perchè occorre un progetto di grande portata in grado di valorizzare l’Oltrepo pavese, culla della viticoltura che si praticava prima dell’arrivo dei romani, grazie ai Liguri.

Sul piatto della bilancia c’è la prima Enoteca regionale aperta a Cassino Po: «Possiamo rilevare che aumenta, giorno dopo giorno, il numero di produttori aderenti, siamo arrivati a oltre 250 etichette», ha detto Riviezzi. Cappellini ha sottolineato il valore di diverse iniziative analoghe, come i liutai di Cremona, segno di una regione ricca anche sul piano culturale. La Regione tuttavia, come prevede la normativa, non sottoscrive il protocollo iniziale bensì affiancherà il progetto Oltrepo con il Ministero dei Beni culturali nella fase decisiva dell’accreditamento. In conclusione anche l’intervento dello storico locale Ettore Cantù: fu lui nel 2013 a prospettare il proposito di puntare al riconoscimento dell’Oltrepo come patrimonio dell’Unesco.